C'è chi sta già studiando il modo di riempire il serbatoio di benzina durante l'inverno. Una provocazione figlia dell'ennesimo aumento del prezzo del greggio all'approssimarsi dei grandi esodi vacanzieri. Le associazioni dei consumatori, sul piede di guerra, faticano a credere che si tratti di una semplice coincidenza: «Sono i soliti rincari estivi applicati prima delle partenze degli italiani per le vacanze», denuncia Carlo Rienzi, presidente del Codacons. Insomma, l'accusa è che sia l'estate a far schizzare il valore del petrolio, piuttosto che la difficile situazione irachena. Nonostante una sostanziale stabilità delle quotazioni internazionali, ieri in alcuni distributori si sono toccate le punte di 1,910 euro/litro per la benzina, 1,798 per il diesel e 0,767 per il Gpl. Le medie nazionali rimangono piuttosto alte: la benzina è a 1,853 a litro, il diesel a 1,749, il Gpl a 0,755. Una polemica che monta in contemporanea alla decisione, da parte dell'Autorità per l`energia elettrica, di diminuire l'entità delle bollette del gas: dal primo luglio ci sarà un abbassamento dei prezzi del 6,3%, con un risparmio di 73 euro su base annua.
Ma sulla benzina Codacons, Federconsumatori e Adusbef fanno fronte comune e evidenziano come, tradizionalmente, il «venerdì estivo» sia la giornata più nera, in termini economici, per gli automobilisti. Con un appello al premier Renzi affinché adotti «misure che impediscano rincari speculativi alla pompa in concomitanza con le partenze dei cittadini». A scatenare i sospetti il fatto che il petrolio venga acquistato grazie a contratti, i cosiddetti futures, stipulati in anticipo rispetto all'arrivo dei barili. E quindi, la denuncia dei consumatori, se è la situazione internazionale a far lievitare il prezzo della benzina, questo non dovrebbe verificarsi immediatamente.
Accuse forti a cui Unione Petrolifera non ha mancato di rispondere: «I prezzi industriali di benzina e gasolio in Italia sono cresciuti in misura molto più contenuta rispetto a quanto accaduto a livello internazionale». Rimarcando una differenza di aumento del costo della benzina a giugno tra Italia e altri Paesi: 1,7 cents al litro per il nostro Paese contro i 3,6 cents a livello internazionale. Anche se Figisc Confcommercio rileva come, con i 1,753 euro al litro al 23 giugno (in modalità self), l'Italia si collochi in seconda posizione nella classifica della benzina più cara, preceduta dall'Olanda (1,775 euro al litro).
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