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Choc in California, a 12 anni accoltella la sorellina

New YorkHa brutalmente ucciso a coltellate la sorellina di 8 anni, ma alla polizia ha raccontato che il killer era un intruso: un uomo alto con i capelli grigi. Questa storia non aveva mai convinto appieno gli inquirenti e ieri ad essere arrestato con l'accusa di omicidio dalla polizia della Contea di Calaveras, in California, è stato il fratello di appena 12 anni che ha infierito decine di volte sul corpo della ragazzina con un coltello preso dalla cucina. La vittima, Leila Fowler, e il fratello erano soli in casa la sera del 27 aprile scorso: i genitori erano andati ad assistere ad una partita di baseball. A far scattare l'allarme e a chiamare la polizia, quella sera, fu proprio il fratello. I soccorritori trovarono la bambina in gravissime condizioni, riversa sul pavimento in un mare di sangue con decine di coltellate in tutto il corpo. Leila morì poche ore dopo all'ospedale e subito in tutta la Contea di Calaveras scattò la caccia: si temeva che un efferato serial killer si aggirasse tra le villette isolate della Foresta nazionale di Stanislaus, dove vivevano i Fowler, una agiata famiglia californiana. Per due settimane centinaia di poliziotti e agenti dell'Fbi hanno setacciato tutta la Contea, senza che nessun vicino avesse confermato la versione del fratello di 12 anni. E non furono trovati nessun segno di scasso e di infrazione nella villetta dei Fowler. Quindi con la raccolta di indizi tra cui le impronte digitali e poi il test del Dna della casa dell'omicidio e soprattutto nei coltelli usati dal killer, ieri è arrivata a sorpresa la svolta delle indagini. Il fratello della vittima è stato arrestato e incriminato per omicidio. Le tracce di Dna sulla sorellina massacrata e sui coltelli appartenevano solo e soltanto al fratellino. «I cittadini di Calaveras possono dormire un po' meglio questa notte in quanto abbiamo catturato il killer», ha detto lo sceriffo della Contea, Gary Kuntz, in una conferenza stampa, senza aver fornito ulteriori dettagli sulle prove che hanno portato all'incriminazione e senza rilasciare il nome e la foto del fratello assassino. Ma nome e foto del giovanissimo killer sono sulla bocca di tutti e sui vari social network, in quanto il dodicenne fréquenta le scuole medie di Spring Valley . Diversi giorni dopo l'uccisione di Leila, gli abitanti e le varie scuole di Spring Valley avevano organizzato diversi memorial e veglie notturne per ricordare la ragazzina. E il fratello, con i genitori di Leila, era sempre presente in prima fila a queste funzioni e con le lacrime agli occhi aveva sempre ringraziato i presenti per il sostegno ricevuto. «Con Leila non è stato un addio, ma la rivedrò presto», aveva detto a una televisione californiana. La versione iniziale data dal fratello è stata smontata dal test del Dna sui coltelli trovati e poi c'era quel racconto lacunoso e contraddittorio di un killer che non aveva lasciato nessuna traccia di scasso. Il caso però è destinato a suscitare ulteriori polemiche in quanto il killer secondo la legge californiana non ha ancora raggiunto l'età minima per essere processato: occorrono 14 anni compiuti.

Quindi il fratello-killer presto sarà rilasciato e non sarà mai condannato né dovrà scontare un solo giorno in carcere.

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