Cosa cambia in Germania dopo la batosta della Merkel Ora è sfida tra due donne

Dopo la sconfitta di ieri la Cdu si lecca le ferite. Vince il fronte anti rigore. Molti indicano la socialdemocratica Hannelore Kraft come la possibile sfidante della Merkel nel 2013

Cosa cambia in Germania dopo la batosta della Merkel Ora è sfida tra due donne

Alle elezioni legislative in Germania mancano sedici mesi (si vota nel settembre 2013). Saranno mesi di passione per Angela Merkel, che ieri ha subito un'altra pesante sconfitta alle elezioni nel Land più popoloso e industrializzato della Germania, la Renania Settentrionale-Westfalia. La Cdu, infatti, è crollata al suo minimo storico (26%), nove punti in meno rispetto al 2010. I socialdemocratici (Spd) hanno trionfato con il 39,1% dei voti;  Verdi all'11,3% dei voti. La coalizione rossoverde ha dunque la maggioranza nel land. Il Partito liberale democratico (Fdp), partner della Cdu nella coalizione al governo, ha l'8,6%; ai Pirati è andato il 7,8% dei voti. La Linke, infine, resta fuori dal parlamento fermandosi al 2,5%. 

L'anti Merkel è una donna

C'è il volto sorridente di una donna a simboleggiare la vittoria della sinistra in Germania. E' quello di Hannelore Kraft che campeggia sulle prime pagine online dei quotidiani tedeschi il giorno dopo il voto nel Nordreno Westfalia. Dall'altro lato, a simboleggiare la disfatta, il volto rassegnato di Norbert Roettgen, lo sfidante della Cdu. Ma la sconfitta grava tutta sulle spalle della Merkel. La Kraft, governatrice uscente del Land più "pesante" della Germania, porta a casa una vittoria molto importante per il suo partito. Un risultato che avrà ripercussioni anche in Europa, rafforzando il fronte europeo ostile alla linea ultra rigore voluta dalla cancelliera. E in Germania comincia a circolare l'idea che possa esservi, nel settembre 2013, una sfida tutta al femminile: "La vittoria nel Nordreno Westfalia - scrive lo Spiegel - dà ad Hannelore Kraft maggiore peso politico anche a livello federale. E taluni vogliono portare il suo nome per la corsa alla cancelleria ma la leader cinquantenne fa cenno di no e preferisce continuare a giocare il ruolo della Landesmutter (la mamma della regione)". Per ora, dunque, si schermisce. Ma, in politica, mai dire mai...

La Bild parla della Kraft come "la donna più potente della Spd" (è difficile in questo momento trovare qualcuno più forte di lei in questo momento) e le dedica una bella foto con al fianco il marito Udo e il figlio 19enne Jan. "Di questa donna sentiremo ancora parlare a lungo poiché, senza di lei, la Spd non potrà più fare nulla a livello federale". Il settimanale Zeit focalizza il suo commento sulla dei cristiano-democratici: "Il risultato elettorale nel Nordreno Westfalia è un disastro per la Cdu. Ma non per la cancelliera. Poiché questo mette fine ai sogni della Fdp" di potersi alleare con Spd e Verdi. Diversa l'analisi della Frankfurter Allgemeine Zeitung che titola: "Dopo il voto nel NRW la potenza di Merkel ha i piedi di argilla". Poi aggiunge che ormai il destino della Cdu è tutto nelle mani della cancelliera, "ma Merkel è un gigante con i piedi di argilla".

Per la Cdu sconfitta senza appello

Roettgen dopo la sconfitta di ieri ha subito rassegnato le dimissioni da presidente del partito regionale. La stampa tedesca, però, evoca anche l’ipotesi dell’abbandono della poltrona di ministro dell’Ambiente del governo della Merkel. Un risultato negativo "storico", scrive Der Spiegel, che parla di una "catastrofe personale" per il 47enne esponente della Cdu: "La corona di principe ereditario di Merkel è persa per sempre" e Roettgen tornerà con il capo chino a Berlino, dove incontrerà i suoi numerosi nemici interni di partito. Il "cocco di mamma" vedrà la Merkel per un'analisi del voto e, insieme, decideranno il da farsi. 

E i socialdemocratici sperano

"La probabilità che il prossimo cancelliere sia socialdemocratico è diventata significativamente maggiore", ha detto il segretario generale del partito tedesco Spd, Andrea Nahles, all'emittente televisiva Ard.

Perde il fronte del rigore

Il voto di ieri ha inevitabili risvolti anche in Europa. Nella regione che rappresenta, metaforicamente, il moto­re dell’economia tedesca prevale­ la linea opposta a quella spo­sata dalla Cancelliera: i cittadini-elettori tedeschi scelgono la crescita contro il rigore a tutti i costi. Anche in casa sua, dunque, il fronte del rigore di Frau Merkel comincia a scricchiolare.

E questo arriva proprio alla vigilia delle delicate trattative sui salvataggi e il futuro dell'Euro­pa... che sia l'inizio della fine per chi, con la propria assoluta intransigenza, ha messo in crisi mezzo continente?

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