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Decapitata la rete del killer di Tolosa

Venti arresti, c’è anche il leader dei "Cavalieri della guerra santa". Sequestrati kalashnikov e granate. Il vero mistero: non fu l'assassino a montare il video della mattanza

Decapitata la rete  del killer di Tolosa

Una ventina di estremisti islamici, dello stesso gruppo che avrebbe attratto Mohammed Merah, il killer ragazzino di Tolosa, sono stati arrestati ieri dall’antiterrorismo francese. Non solo: nel mirino degli investigatori ci sono ancora «un centinaio» di jihadisti cresciuti in Francia.

Il presidente Nicolas Sarkozy, confermando la retata, ha detto che «il trauma di Tolosa e Montauban è stato profondo nel Paese. Un po’ come quello negli Usa e a New York dell’11 settembre».
Tra gli arrestati di ieri c’è pure Mohammed Achamlane, il capo di Forlane Alizza, i Cavalieri dell’orgoglio musulmano, un gruppo messo fuorilegge in gennaio. Merah sarebbe stato attratto da questa banda di salafiti francesi di fede musulmana, che si scagliavano violentemente contro la laicità del loro paese. I mandati di cattura sono stati firmati dal procuratore parigino Francois Molin, che dà la caccia ai complici del terrorista. «Quello che è iniziato stamane continuerà» ha detto Sarkozy riferendosi alla retata di ieri e ribadendo il pugno di ferro del governo francese iniziato con la decisione di espellere dal paese alcuni predicatori della guerra santa. Il grosso degli arresti è avvenuto a Tolosa, in particolare nel quartiere di Mirail, ma anche a Nantes, Lione, Nizza e nella regione di Parigi. A Nantes l’intervento si è concentrato su un capannone di Coueron, in periferia, sospettato di essere utilizzato da dirigenti del disciolto gruppo Forsane Alizza. Il profilo degli arrestati è molto simile a quello di Merah: estremisti sorvegliati dai servizi francesi, che in alcuni casi hanno viaggiato in paesi a rischio come l’Afghanistan, la Siria e l’Irak. L’antiterrorismo ha trovato tre fucili mitragliatori kalashnikov, una pistola, una granata a casa del capo del gruppo e altre armi nelle abitazioni di alcuni arrestati. Ufficialmente la retata non è collegata direttamente al killer di Tolosa, ma si vuole scoprire se qualcuno lo ha aiutato. Per esempio a montare gli agghiaccianti video che ha registrato con una telecamera appesa al collo durante gli omicidi. La cassetta è stata recapitata alla sede parigina della tv araba Al Jazeera, che non l’ha mandata in onda. Il titolo è «Al Qaida attacca la Francia» e dura 20 minuti. Il montaggio con scene terribili e musica jihadista, mista a letture del Corano, fa capire che si tratta di un lavoro di professionisti. Merha non poteva farlo perché era circondato o già morto. Nel video si sentono le urla delle vittime e il terrorista che urla «voi uccidete i miei fratelli in Afghanistan e io ora uccido voi».
La guerra santa a Kabul era un cavallo di battaglia dei Cavalieri dell’orgoglio musulmano, il gruppetto salafita fondato due anni fa. I fanatici dell’Islam avevano attaccato un MacDonald simbolo dell’imperialismo Usa, difeso il burqa in Francia bruciando per disprezzo il codice civile e incitato all’odio contro gli ebrei. Nella chat del gruppo che Merah avrebbe frequentato gli estremisti proponevano di gettare dell’acido in faccia a un politico svizzero critico dell’Islam o «ancora meglio sparargli un proiettile in testa».

I Cavalieri della guerra santa sono stati messi al bando solo in gennaio. Il loro leader arrestato ieri, che si fa chiamare Abu Hamza in ricordo del Profeta, era stato accusato dal ministro dell’Interno, Claude Guéant, di preparare «alla lotta armata» i suoi adepti.
Probabilmente uno di loro era Merah, che giovedì è stato sepolto in un cimitero di Tolosa alla presenza non dei familiari (il fratello è agli arresti) ma di una trentina di amici. Fra questi, secondo Abdallah Zekri, consigliere del rettore della Grande Moschea di Parigi, che organizzava le esequie, c’erano almeno quattro o cinque che volevano gridare «Allah o akbar» (Dio è grande).
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