Egitto di nuovo in piazza contro i militari: 3 morti

Egitto di nuovo in piazza contro i militari: 3 morti

Battaglia campale per tutta la giornata tra polizia militare e manifestanti in piazza Abbaseya, in una zona relativamente centrale del Cairo, all’inizio della grande strada che porta al ministero della Difesa. Non confermata per ora la morte durante gli scontri di due manifestanti e di un soldato, di cui hanno dato notizia rispettivamente fonti mediche dell’ospedale da campo vicino alla piazza ed una tv locale. Mentre i feriti accertati sono almeno 129. Due giorni prima altri incidenti nella stessa piazza avevavno provocato 12 morti e centinaia di feriti, a venti giorni dalle elezioni presidenziali, in programma il 23 ed il 24 maggio.
Il ministero della sanità parla di 129 feriti, 82 dei quali ricoverati in ospedale. Altre fonti riferiscono di 500 persone intossicate dai lacrimogeni sparati dall’esercito. La tensione è alle stelle, tanto che il Consiglio Supremo delle Forze Armate ha imposto un coprifuoco nella zona degli scontri dalle 23 di ieri sera alle 7 di stamani. I militari hanno compiuto 170 arresti, di persone accusate di aver sparato contro i soldati o di aver partecipato ai disordini. Alcuni di questi sono stati catturati nella vicina moschea Al Nour.
Gli scontri sono cominciati quando manifestanti appartenenti a gruppi politici diversi - in maggioranza salafiti simpatizzanti per il loro candidato alla presidenza escluso dalla competizione, Hazem Abu Ismail, ma anche aderenti ai movimenti 6 Aprile e Coalizione della rivoluzione - hanno cercato di superare, tagliandola, la barriera di filo spinato che i militari avevano installato ai bordi della piazza. A quel punto i soldati hanno cominciato con i lanci di lacrimogeni ed i manifestanti hanno risposto con fitte sassaiole.

Il Consiglio Supremo delle Forze Armate aveva annunciato la propria volontà di passare il potere ad un presidente eletto subito dopo la fine delle elezioni e messo in guardia che non sarebbe stato tollerato alcun atto di violenza contro le istituzioni e tantomeno contro il ministero della difesa. In serata i giovani del 6 Aprile e della Coalizione della rivoluzione, così come i Fratelli Musulmani, hanno dichiarato di ritirarsi dalla protesta. La tensione tuttavia resta molto alta.

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