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Gaza, ancora raid nella notte

Ancora sangue a Gaza. Un altro raid israeliano provoca la morte di tre civili, tra cui un bimbo di 5 anni. Ottanta le vittime dall'inizio dell'offensiva. Colpito di nuovo media center

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Mentre Washington frena Israele su una eventuale invasione di Gaza, non si placano i raid e la tensione in Medio Oriente resta altissima.

Un altro raid israeliano ha causato la morte di tre palestinesi, tra cui un bambino di cinque anni. L'attacco aereo ha colpito il quartiere di Zeitun, mentre in un altro raid nella notte è stata completamente distrutta una stazione di polizia di Gaza. Anche le navi da guerra israeliane hanno bombardato la Striscia nella notte. Nel mirino dei razzi, anche radio e tv locali e esteri. Colpito di nuovo, dopo l'attacco di ieri, il media center di Gaza: almeno quattro morti e diversi feriti. Tra le vittime ci sarebbe anche il leader delle brigate Al Quds, braccio armato dellla Jihad islamica.

Dall'inizio dell'offensiva, il bilancio parla di almeno ottanta vittime. Un comunicato del portavoce militare israeliano traccia una sorta di riassunto dell'operazione "Colonna di nuvola": "L'aviazione israeliana ha colpito 1.350 "siti terroristici". Nella notte ne sono stati centrati 80: fra questi rampe sotterranee di lanci di razzi; tunnel utilizzati a fini terroristici; basi di addestramento e cellule impegnate nel lancio di razzi".

"Gaza resiste ferma alla macchina omicida israeliana", ha dichiarato il capo di Hamas, Khaled Meshaal, in una conferenza stampa al Cairo nella quale ha ammesso che l’uccisione del capo militare Ahmad Jabari è stato "un duro colpo, ma dopo di lui ci sono molti altri eroi". Il militante, inoltre, ha detto che "è Israele che ha chiesto la tregua a Gaza all’Egitto e ai paesi della regione ma se la vuole deve cessare il fuoco per prima perché sono stati loro a iniziare la guerra". L'ufficio di Benjamin Netanyahu ha però smentito che sia stato il premier a chiedere una tregua.

Il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon, in una nota diffusa alla vigilia di una missione nella regione, si è detto preoccupato per il continuo lancio di razzi e ha dichiarato che "tutto questo deve finire", sollecitando le parti a cooperare con l'Egitto e con gli altri Paesi per giungere ad un immediato cessate il fuoco.

L’alto rappresentante della politica estera della Ue, Catherine Ashton, si è detta oggi "molto preoccupata per le perdite civili" a Gaza e ha auspicato "una soluzione duratura e sostenibile" al conflitto che preveda "due Stati".

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