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I cecchini di Kiev armati dall'opposizione? Una balla. Lo dice la "presunta fonte"

La dottoressa citata dal ministro estone Paet nella telefonata alla Ashton: "Non ho visto neanche un poliziotto ucciso e non potrei dire che c'è la stessa mano dietro"

I cecchini di Kiev armati dall'opposizione? Una balla. Lo dice la "presunta fonte"

Ricordate la famosa telefonata tra il ministro degli Esteri estone, Urmas Paet, e il commissario Ue agli Affari Esteri, Catherine Ashton, dalla quale sarebbero emersi inquietanti rivelazioni circa il mandante dei cecchini di Maidan a Kiev? L’audio della telefonata (ASCOLTA) era stato diffuso su YouTube e ripreso da Russia Today, network di informazione in inglese sulla Russia. In una frase il ministro diceva una cosa molto grave: "Olga dice che le persone uccise dai cecchini, i poliziotti e i manifestanti, sono stati uccisi dagli stessi cecchini. Mi ha fatto vedere delle foto, ha i referti dei dottori che dicono che si tratta dello stesso tipo di proiettili. Ed è preoccupante che la nuova coalizione (di governo) non voglia indagare questi fatti. C’è la percezione sempre più forte che dietro i cecchini non ci fosse Yanukovich, ma qualcuno della nuova coalizione". La Ashton replicava con pochissime parole: "Credo che sia davvero necessario investigare, è interessante". La tesi, subito cavalcata ad arte dai russi, era questa: i cecchini a Kiev sono stati mandati dall’opposizione. Sottinteso: hanno sparato contro folla e poliziotti per screditare Yanukovich.

Oggi però emerge un'altra verità. In un articolo sulla prima pagina del Foglio Daniele Raineri riporta ciò che gli ha raccontato, a Kiev, la dottoressa Olga Bogomolets (quella citata nella telefonata), la "presunta fonte" di cui parlava il ministro estone. La dottoressa dice questo: "E' un total misunderstanding". Poi spiega. "Io parlo soltanto di cose certe e la certezza è questa: ho visto soltanto cadaveri di manifestanti. Non ho visto neanche un poliziotto ucciso e quindi non avrei potuto dire che c'è la stessa mano dietro". E aggiunge: "La stessa cosa peraltro, l'ho già spiegata al Telegraph e alla Bbc... Quel giorno ho visto dodici persone morire sotto i miei occhi soltanto in due ore. Non abbiamo avuto nemmeno una chance di salvarli, perché erano spari precisi: alla testa, al cuore".

Intanto l'inchiesta per accertare le responsabilità va avanti. Sono tutti ucraini gli individui indagati per la strage di Kiev del 20 febbraio e accusati di essere i cecchini che hanno ucciso decine di persone tra insorti e agenti nei pressi del Maidan. Lo sostiene il procuratore generale d’Ucraina Oleg Makhnitski. Appena due giorni fa, il suo vice, Mikola Golomsha, aveva affermato invece che tra gli indagati ci sarebbero stati presunti "cittadini stranieri". Insomma, non si conosce ancora tutta la verità sui gravi fatti di Maidan (70 morti).

Si sa solo che la presunta fonte, la dottoressa Bogomolets (che in Ucraina è una celebrità) smentisce il complotto.

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