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Kenya, assedio finale Uccisa la coppia «buona» innamorata dell'Africa

Morti tre terroristi: giustiziavano chi non conosceva il Corano. Fra le vittime i volontari Ross ed Elif, lei incinta all'ottavo mese

L'achitetto Ross Langdon e la compagna incinta, il medico Elif Yavuz
L'achitetto Ross Langdon e la compagna incinta, il medico Elif Yavuz

Esplosioni, raffiche di mitra e un'alta colonna di fumo nero che si alza verso il cielo sono i drammatici segni del terzo giorno di battaglia a Nairobi. Si spera l'ultimo, dopo l'assalto finale iniziato ieri mattina e l'annuncio del governo a fine giornata: il centro commerciale Westgate è stato «ripulito» dalle forze speciali, senza incontrare «resistenza» e gli ostaggio sarebbero tutti liberi. Nel frattempo affiorano le brutali storie di esecuzioni di ostaggi, come la coppia di innamorati, lui australiano e lei olandese, incinta all'ottavo mese, ammazzati senza pietà. Per non parlare dei poveretti costretti a ripetere il credo musulmano. Se non lo sapevano a memoria morivano.
Le forze di sicurezza kenyote nel pomeriggio di ieri controllavano tutti i piani del centro commerciale Westgate preso d'assalto sabato da 17 terroristi legati agli Al Shabaab, i talebani della Somalia. Qualcuno si sarebbe fatto saltare in aria con gli ostaggi e altri erano ancora annidati nel centro commerciale al calare del buio. Sembra la fine dell'incubo, ma la zona è isolata. Le informazioni dal ministero dell'Interno, la Croce Rossa e gli stessi Shabaab somali arrivano in tempo reale via twitter. Nessuno può verificarle.
Tre terroristi sarebbero stati uccisi e 10 sospetti arrestati. Undici soldati risultano feriti nei combattimenti per il controllo della palazzina. Ieri verso ora di pranzo i corpi speciali con l'appoggio di consiglieri israeliani hanno cercato di aprirsi un varco sul tetto dell'edificio con delle cariche esplosive per calarsi all'interno. Gli assalitori avrebbero dato fuoco a dei negozi che vendono materassi per provocare un acre fumo nero e confondere i militari. Sembra che il commando abbia minato parte del centro commerciale. I terroristi sembravano asserragliati nel cinema ai piani alti, ma pure nel sotterraneo dove c'è un parcheggio. Un'altra ipotesi è che siano nascosti in alcuni degli 80 negozi con gli ostaggi. Il conto aggiornato delle vittime si è fermato a 62 morti. Sheikh Ali Mohamud Rage, portavoce degli Shabaab somali ha annunciato in un messaggio che «i mujaheddin uccideranno gli ostaggi se il nemico userà la forza». Un via libera al massacro di una decina o più di malcapitati rimasti in mano ai terroristi, anche se fonti governative assicurano: molti sono stati liberati.
Tanti non ce l'hanno fatta, come Ross Langdon ed Elif Yavuz, amanti dell'Africa, che aspettavano il loro primo figlio. Il parto era previsto fra due settimane. Sabato avevano deciso di andare al rinomato centro commerciale, che si è trasformato in un inferno. I terroristi non hanno avuto pietà freddando la coppia in stile esecuzione. «Insieme hanno dedicato la propria vita per un mondo migliore» ha scritto un blogger loro amico. Langdon era un architetto nato in Tasmania, che aveva progettato gratis un ospedale per le vittime dell'Aids in Kenya. Lei, nata in Olanda, era una specialista in malaria con dottorato ad Harvard ed impegnata in attività sociali. Elif Yavuz aveva lavorato per la Fondazione di Bill e Melinda Gates in Kenya. Il mese scorso l'aveva voluta incontrare l'ex presidente Usa, Bill Clinton, per la sua attività a favore dei derelitti. Un amico di lunga data, Peter Adams, scrittore ambientalista, ha dichiarato: «Ross avrebbe parlato con tutti. Credo che abbia cercato di farlo anche con i suoi assassini». Ma è stato inutile, come nel caso di una madre con la figlia uccise nel parcheggio del centro commerciale perché francesi.
I terroristi hanno sparato nel mucchio, ma testimoni oculari confermano che cercavano i non musulmani. Prima di tirare il grilletto hanno chiesto ad alcune vittime di recitare la shahada, il versetto del credo musulmano: «Non c'è alcun Dio al di fuori di Allah e Maometto è il suo profeta». Chi non lo sapeva veniva ucciso. Charles Karani, un ingegnere di 41 anni scampato al massacro, racconta: «Ci hanno chiesto di provare che eravamo musulmani, qualcuno ha pregato, a qualcun altro è stato chiesto chi era la madre di Maometto». La nuova linea è stata dettata da Ayman al Zawahiri, erede di Bin Laden, nell'ultimo messaggio in occasione dell'anniversario dell'11 settembre in cui ammonisce a non colpire altri musulmani e «rispettare donne e bambini».

Non è stato così per la giovane olandese e il figlio che stava per nascere, «giustiziati» in nome della guerra santa.

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