La Merkel festeggia. Mentre tutti si preoccupano per le evoluzioni della crisi che ha investito il Vecchio continente lei, frau Merkel, stappa le bottiglie. Perché ha vinto. O almeno lo crede. E sembra una passeggera del Titanic che continua a brindare e ballare mentre il transatlantico procede inserobabilmente verso lo schianto finale.
"L’eurocrisi non è ancora finita, ma dalla crisi l’Ue uscirà più forte", a condizione che il suo destino non sia affidato solo "ai bassi tassi" spiega la Cancelliera in un’intervista alla Frankfurter Allgemeine e pubblicata oggi da Repubblica. "Oggi vediamo quanto la nostra linea, il mix di responsabilità di ognuno e di solidarietà, sia stato giusto - canta vittoria la Merkel -. E lo è tuttora. Le riforme cominciano a funzionare, a produrre effetti positivi".
"Alla solidarietà europea appartiene anche il principio degli sforzi da compiere da parte di chi viene aiutato - aggiunge sulla Grecia - Mettere semplicemente soldi a disposizione, senza la disponibilità a riforme di fondo dall’altra parte, è una soluzione che giudico sbagliata fin all’inizio della crisi. Sono felice che siamo riusciti a convincere a imboccare un’altra via. Così la Grecia e gli altri Paesi colpiti hanno dovuto intraprendere importanti riforme".
Alle porte, prosegue, non vede "un taglio dei debiti per la Grecia" e anzi si "meraviglia" di "quanto se ne parli in modo irresponsabile. Una simile decisione potrebbe causare insicurezze in altri parti dell’Europa. Abbiamo convenuto di riesaminare la situazione greca a fine 2014 o inizio 2015".
Ma non si esauriranno le discussioni sulla moneta unica, ma Merkel è convinta che l’euro sia "molto più di una valuta. È 538em;">simbolo dell’unificazione europea - spiega - ed è un progetto per il futuro nell’era della globalizzazione. Proprio una nazione esportatrice come la Germania ha bisogno dell’euro".
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