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Obama: "Saremo duri con chi attacca i nostri patrioti"

Cerimonia funebre per le quattro vittime di Bengasi. Obama: "Grazie a loro l'America splenderà sempre". La Clinton: "I terroristi non rappresentano la nuova Libia"

Un ultimo addio alle vittime della strage di Bengasi. Il presidente americano Barack Obama e il segretario di Stato Hillary Clinton, in completo nero, hanno accolto alla base area di Saint Andrews le bare dei quattro caduti statunitensi. "Chris Stevens è arrivato in Libia su un volo cargo, in mezzo alla rivoluzione - ha detto Obama - amava la Libia e il suo popolo. Lui e i suoi uomini erano quattro patrioti, quattro americani che testimoniavano con la loro vita cosa significa l’America e i suoi valori".

Con il volto tirato, il presidente degli Stati Uniti ha reso omaggio alle quattro vittime nel discorso funebre tenuto dinanzi alle bare. "Grazie a uomini come questi - ha detto - grazie a questi patrioti, la stella dell’America splenderà per sempre in tutto il mondo. Noi siamo americani. E difenderemo sempre la dignità umana in ogni parte del pianeta". Proprio per questo, ha sottolineato Obama, gli Stati Uniti assicureranno alla giustizia i responsabili di tutti gli attacchi contro di loro. "Tutti i governi - ha avvertito Obama - sono obbligati a proteggere i nostri diplomatici nei loro Paesi". Anche la Clinton, nel suo discorso alla cerimonia funebre, ha ribadito come l’America voglia continuare a essere presente in quella terra: "Ho visto donne con il viso pieno di rabbia mostrare cartelli con su scritto: 'I terroristi non rappresentano il popolo libico e la gente di Bengasi'. Ho ricevuto sentimenti di cordoglio e dolore da tanti musulmani. Quesro ci da la forza di continuare il lavoro di Chris e dei suoi uomini".

"Siamo orgogliosi del grande lavoro che abbiamo fatto e continueremo a fare per la pace e la stabilità", ha concluso il segretario di Stato americano.

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