Il padre gesuita Paolo Dall'Oglio, scomparso nel nord della Siria dal 28 luglio scorso, sarebbe morto, secondo quanto riferisce un sito arabo, ma la Farnesina - interpellata dall'Ansa - dichiara che «si tratta di un'indicazione che va presa con estrema cautela e che non trova al momento alcuna conferma». «Purtroppo non abbiamo notizie. Non abbiamo conferma, siamo trepidanti e stiamo cercando informazioni e contatti», ha dichiarato anche il premier Enrico Letta. Secondo un oppositore siriano, Salam Kawakibi, il religioso sarebbe invece vivo e ospite in un gruppo legato ad Al Qaida. Una definizione, quella di «ospite», su cui non concorda però il governo italiano, secondo il quale Padre Paolo, che aveva voluto incontrare i jihadisti e il suo capo, Abu Bakr al Baghdadi, per negoziare la liberazione di altri ostaggi, è tenuto ora sequestrato da una filiale locale di Al Qaida, chiamata «Emirato di Tal al Abiad».
La verità, ha detto sempre all'Ansa il responsabile di una ong a Beirut in contatto con gli attivisti che hanno accompagnato il gesuita al suo ingresso in Siria, è che su di lui stanno circolando «innumerevoli dicerie» che non trovano per ora «nessuna conferma nè in senso positivo nè negativo».«Padre Dall'Oglio è morto». «Falsità»Giallo sulla sorte del gesuita
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