La Siria dice sì al piano Onu per porre fine alle violenze Scontri a fuoco in Libano

Il regime siriano ha accettato il piano in sei punti presentatogli da Kofi Annan, inviato dell'Onu e della Lega araba. Scontri oltre il confine con il Libano tra i ribelli anti Assad e i lealisti

La Siria dice sì al piano Onu per porre fine alle violenze Scontri a fuoco in Libano

La situazione in Siria è sempre più drammatica. E il fronte si allarga sempre più, arrivando anche oltre i confini dello Stato.Truppe siriane hanno sconfinato nel nord del Libano per distruggere una fattoria in cui si erano rifugiati i ribelli che combattono Assad. Gli abitanti della zona di al-Qaa, in territorio libanese, riferiscono di duri scontri: "Più di 35 soldati siriani hanno varcato il confine e hanno cominciato a distruggere case", ha detto un testimone. Altri hanno raccontato che i militari, alcuni dei quali a bordo di mezzi blindati, hanno lanciato granate e scambiato raffiche di mitra con i ribelli.

Il regime accetta il piano Onu

Assad ha accettato il piano di pace in sei punti per la Siria sottopostogli da Kofi Annan, inviato speciale congiunto delle Nazioni Unite e della Lega Araba: lo ha annunciato il portavoce dell’ex segretario generale dell’Onu.

Scontri vicino a Damasco

La scorsa notte, fino alle prime ore dell'alba, scontri a fuoco tra ribelli siriani e forze fedeli al regime di Assad. "Per tutta la notte - riferiscono una donna all’agenzia tedesca Dpa - non siamo riusciti a dormire a causa dei cannoneggiamenti e dei colpi di mitragliatrice. Sono gli scontri più violenti che abbiamo visto finora". Secondo fonti degli attivisti, gli scontri hanno interessato la città di Zabadani e le aree di Douma e Arbeen.

Voci sui soldati bambini

Le Nazioni unite hanno ricevuto informazioni sull’utilizzo di bambini come soldati nelle file dei ribelli dell’Esercito siriano libero, che combatte Assad. "Siamo a conoscenza di accuse secondo le quali bambini farebbero parte dell’Esercito siriano libero", ha dichiarato alla stampa la rappresentante speciale dell’Onu per i bambini e i conflitti armati, Radhika Coomaraswamy.

La rappresentante non ha fornito altri dettagli, precisando che "non siamo stati in grado di verificare o recuperare" queste informazioni. Com'è noto le convenzioni internazionali proibiscono il ricorso a soldati di età inferiore ai 16 anni.

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