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Spunta uno scheletro nell'armadio di Schulz il moralista

Sospetti su un finanziamento per un sito internet concesso dall'Ue alla moglie del presidente del Pse

Spunta uno scheletro nell'armadio di Schulz il moralista

Nell'armadio di Martin Schulz c'è uno scheletro che è finito sotto i raggi X di Bruxelles. Il presidente del Parlamento Ue è nel mirino dei parlamentari del Ppe. L'accusa è quella di usare i fondi europei per aiutare amici politici. Conflitto di interessi, insomma. Succede che, nell'ottobre scorso, una società di pubbliche relazioni vince una gara per un progetto del valore di 60mila euro per promuovere le elezioni europee in Bulgaria. Fino a qui nulla di strano. Il problema è che a capo di Active Group – questo il nome dell'azienda - c'è Monika Stanisheva, la quinta donna più potente di Sofia secondo Forbes, ma soprattutto moglie di Sergei Stanishev, presidente del partito socialista bulgaro e del Pse (lo stesso partito di Schulz).

Nello specifico, il progetto – chiamato How Do We Understand EP? - prevede la creazione e lo sviluppo di un sito web che spieghi il funzionamento del Parlamento Ue e delle prossime elezioni al pubblico bulgaro. E chi sarà capolista bulgaro del Pse alla prossima tornata elettorale? Proprio Stanishev. «Il signor Schulz sta utilizzando i fondi del parlamento per aiutare i suoi amici politici?», si è chiesto la parlamentare tedesca, Ingeborg Grassle, che è anche portavoce Ppe nella Commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento Ue. La sua domanda non ha ancora ottenuto risposta. A dicembre anche il Der Spiegel si è occupato del caso. Dopo le polemiche scaturite, l'azienda si è ritirata dal progetto e ha annunciato che avrebbe restituito l'acconto di 29.679,93 euro. Monika Stanisheva ha respinto le accuse rivendicando la propria correttezza e la trasparenza della gara, mentre il dipartimento della comunicazione del Parlamento Ue ha smentito ogni responsabilità e ha precisato che la procedura ha seguito criteri oggettivi e meritocratici. Nel 2012 Active Group ha persino firmato un documento in cui attestava l'assenza di eventuali conflitti di interessi.

Peccato però che, come ha accusato il Ppe, da nessuna parte è stata invece dichiarata la relazione coniugale della Stanisheva col leader del Pse. Qualche giorno fa, un altro deputato tedesco del Ppe, Michael Gahler, è tornato alla carica: «Quando il presidente Schulz informerà ufficialmente il Parlamento sulle circostanze della concessione dell'assegno di 60mila euro alla moglie di Stanishev?». E ancora: «Dov'è la prova che i 30mila euro già pagati siano stati restituiti?». Schulz tace. L'acerrimo nemico di Berlusconi, il tedesco che ha dispensato prediche sul conflitto di interessi, forse adesso farebbe bene a guardare in casa propria.

E a rispondere alle domande.

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