Ormai, è strage continua. Di uomini, ma anche di giornalisti. Cronisti che fanno il loro mestiere in uno dei paesi più difficili al mondo. Il Messico non ama chi ficca il naso negli affari dei potentissimi cartelli della droga. Dal 2006 sono stati eliminati ben 56 giornalisti: 49 uomini e 7 donne. Brutalmente ammazzati perché davano fastidio ai signori del narcotraffico. E non è finita: altri 16 reporter sono scomparsi nel nulla: non si hanno più loro notizie ed è facile immaginare quale sia stato il loro destino. Ancora è da sottolineare che un numero non quantificabile di giornalisti è stato costretto all’esilio per salvare la pelle. E purtroppo carta stampata o televisione non fa alcuna differenza. Chi alza la voce rischia e in un Paese in cui la vita umana non ha alcun valore è fin troppo facile pensare al peggio. Fra l’altro, lo strapotere dei narcos alimenta anche il consumo di droga in Italia. Due diverse operazioni condotte dalla Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria fotografano senza ombra di dubbi i rapporti fra la ‘ndrangheta e i cartelli, in particolare Los Zetas.
Nel 2008 sono state arrestate fra Messico, Stati Uniti e Italia 166 persone che facevano entrare la coca in Italia attraverso il porto di Gioa Tauro. Tre anni dopo il patto fra i clan calabresi e gli spietati messicani di Los Zetas è stato documentato dall’operazione Crimine 3.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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