Non si sa ancora se il piano d'attacco segreto d'Israele all'Iran sia quello svelato da un blogger americano. Resta il fatto che la tensione tra i due Paesi è sempre più alta. Ieri Richard Silverstein sul suo blog (Tikun Olam, "Riparare il mondo" in ebraico) ha scritto che un eventuale attacco di Gerusalemme contro i siti nucleari iraniani avrà inizio con un'aggressione informatica "senza precedenti", per paralizzare il regime iraniano che non riuscirebbe così "a sapere cosa avviene al suo interno". Lo riporta Ynet, l’edizione online dello Yedioth Ahronoth.
Silverstein sostiene di aver ottenuto un documento ufficiale che delinea i piani di guerra dello Stato ebraico contro l’Iran da una fonte israeliana di alto livello. Oltre al cyber-attacco, i piani prevederebbero anche il lancio di decine di missili, un attacco aereo e alcuni omicidi mirati. La fonte, ha scritto Silverstein nel blog, avrebbe deciso di passare a lui il documento perché non "ci troviamo in tempi normali": "Temo che Bibi (il primo ministro Netanyahu ndr.) e (il ministro della Difesa Ehud) Barak siano seri" nella loro intenzione di attaccare i siti nucleari iraniani. Nei giorni scorsi qualcuno aveva avanzato l'ipotesi che l'attacco potesse avvenire a ottobre, in anticipo rispetto alle elezioni americane in programma il prossimo 6 novembre.
Attacco in tre fasi
Nella prima si ricorrerebbe alla tecnologia più sofisticata per mettere ko Internet, i telefoni, la radio, la tv, le comunicazioni satellitari, le connessioni in fibra ottica degli edifici strategici del Paese, comprese le basi missilistiche sotterranee di Khorramabad e Isfahan. Nella seconda fase ci sarebbe il lancio di decine di missili balistici, in grado di coprire una distanza di 300 chilometri, contro la Repubblica islamica dai sottomarini israeliani posizionati vicino al Golfo Persico. Missili "con punte rinforzate, progettate per penetrare in profondità". Secondo il dossier l'obiettivo sarebbero alcuni siti sotterranei, come quello di Fordo, che preoccupa Israele perchè scavato in una montagna vicino a Qom. Infine la terza fase, con il lancio di altri missili - questa volta da crociera - per mettere ko i sistemi di comando e controllo, di ricerca e sviluppo e le residenze del personale coinvolto nel piano di arricchimento dell’uranio. Dopo la prima ondata di attacchi un satellite passerà sopra l’Iran per valutare i danni agli obiettivi. Le informazioni saranno quindi trasferite agli aerei di guerra dotati di tecnologia sconosciuta al grande pubblico e anche all’alleato americano, invisibili ai radar e inviati in Iran per finire il lavoro, colpendo un elenco ristretto di obiettivi.
Khamenei: Israele scomparirà
Intanto il leader supremo iraniano, l’ayatollah Ali Khamenei, ha espresso l’auspicio che possa nascere presto uno Stato palestinese, e che Israele invece "scompaia" dalla mappa geografica.
Come riporta Ynet, parlando alla vigiliadella "Giornata di Al Quds" (Gerusalemme), che sarà celebrata domani in Iran, ha detto: "La luce della speranza
risplenda sulla questione palestinese, e la terra dell’Islam ritornerà certamente alla nazione palestinese, mentre
il superfluo e falso (regime) sionista scomparirà dal panorama". Parole, queste, che di certo non contribuiranno a rasserenare il clima, già teso, tra i due Paesi.
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