Il terremoto d'Oltralpe sconquasserà l'Europa

Il successo sovranista è l'avanguardia di un nuovo fronte in tutto il continente

Il terremoto d'Oltralpe sconquasserà l'Europa

Un terremoto politico e finanziario sta per abbattersi sull'Europa. Marine Le Pen promette che la Francia uscirà non solo dall'euro ma anche dall'Unione Europea e dalla Nato. Con lei al Governo si scardineranno le fondamenta di un'Europa che gli europeisti incalliti considerano «irreversibili». Se aggiungiamo che in Gran Bretagna, con l'incalzare del fenomeno Nigel Farage - il leader dell'Ukip (Partito dell'Indipendenza del Regno Unito) - il 57% della popolazione è favorevole all'uscita dall'Unione Europea (la Gran Bretagna non ha mai aderito all'euro), e che il movimento sovranista (o se preferite la dizione critica «euroscettico») sta prendendo il sopravvento in Austria, Olanda e Ungheria, così come sta crescendo in Norvegia, Svezia, Finlandia e Grecia, tutto lascia presagire che la valanga Le Pen travolgerà quest'Europa dei burocrati e dei banchieri. In Italia solo la Lega Nord di Salvini e Fratelli d'Italia della Meloni promuovono ufficialmente l'uscita dall'euro, mentre il M5S - che è il primo partito alla Camera - ha una posizione del tutto ambigua e ingannatrice, con una parte della base che è per il No Euro mentre il tandem Grillo-Casaleggio propone sia un referendum costituzionalmente inammissibile sull'euro, che comunque sarebbe la tomba della causa sovranista, sia la richiesta degli eurobond che sottintende l'adesione cieca all'euro e la sottomissione ai diktat della Banca Centrale Europea.

Le prossime elezioni europee potrebbero portare all'affermazione come partiti di maggioranza del Fronte Nazionale della Le Pen in Francia, del Partito della Libertà di Geert Wilders in Olanda e dell'Fpö di Heinz-Christian Strache in Austria, mentre l'Ukip di Farage potrebbe aggiudicarsi il secondo posto scavalcando i Conservatori di Cameron. La presenza in seno al Parlamento Europeo di un fronte sovranista che potrebbe attestarsi attorno al 30%, costringerebbe il Ppe (Partito Popolare Europeo) e l'S&D (Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici) a coalizzarsi in un fronte europeista, che porrebbe fine alla recita di una finta dialettica dal momento che il 97% delle risoluzioni adottate in seno al Parlamento Europeo portano l'avallo dei popolari e dei socialisti.

Questa prospettiva rivoluzionerà l'insieme del quadro politico europeo e nazionale nel senso pronosticato sin d'ora dalla Le Pen. Risulterà del tutto velleitario continuare ad attribuire ai partiti delle connotazioni identitarie di destra, centro e sinistra, dal momento che governano in modo consociativo in Europa, così come avviene in Italia con i governi delle larghe intese che si sono succeduti da Monti a Renzi. Il vero discrimine, sostiene la Le Pen, è tra l'insieme delle forze europeiste che considerano l'euro come irrinunciabile, aspirano agli Stati Uniti d'Europa e accettano un governo supremo euro-mondialista, e tra coloro che invece rivendicano il riscatto della sovranità monetaria, difendono lo Stato nazionale e vogliono un governo rappresentativo del popolo.

Va chiarito che coloro che rivendicano non solo l'uscita dall'euro ma anche dall'Unione Europea, lo fanno prendendo atto che si tratta di due facce della stessa medaglia. Innanzitutto va detto che il Trattato di Maastricht, istitutivo della moneta unica, non contempla l'uscita dall'euro mentre il Trattato di Lisbona contempla l'uscita dall'Unione Europea. Ma soprattutto va compreso che le leggi europee, che si traducono nell'80% delle leggi nazionali, ci impongono dei vincoli finanziari ed economici che non sono meno devastanti della perdita della sovranità monetaria, come il Fiscal Compact, il Mes o Fondo Salva-Stati, il Patto di Stabilità e l'Unione bancaria. Voglio aggiungere la negatività dell'insieme delle leggi relativiste che ad esempio ci ingiungono di legittimare il matrimonio omosessuale delegittimando la centralità della famiglia naturale come cardine della costruzione sociale.

Ben venga pertanto il terremoto Le Pen. Il mio augurio è che serva a promuovere un confronto serio, rispettoso e costruttivo tra due visioni della vita ancor prima che dell'Europa.

Lancio un appello agli adoratori dell'euro si smetterla di criminalizzare chi vuole affrancarsi da una schiavitù che sta trasformando degli Stati ricchi in popolazioni povere. Saranno sufficientemente democratici da rispettare la libera scelta dei popoli?
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