Ventotto accordi siglati in campo economico, sociale e culturale. Sette accordi tra i due governi. Nuovi progetti allo studio per complessivi tre miliardi di euro. L'Italia, che è già il quarto partner commerciale della Russia, ha visto crescere quest'anno del 24 per cento l'interscambio e le prospettive sono per un'ulteriore sviluppo che, come ha sottolineato il presidente del Consiglio Enrico Letta chiudendo il business forum che si è tenuto al teatro Verdi di Trieste nell'ambito della bilaterale, «porteranno crescita e posti di lavoro». Il presidente russo Vladimir Putin ha detto che a fine anno la cifra totale dell'interscambio col nostro Paese dovrebbe toccare i 50 miliardi di dollari.
Cifre che fanno girare la testa e che fanno capire l'importanza di un partenariato strategico tra Italia e Russia, ma anche il motivo per cui le preoccupazioni per un certo stile autoritario che prende piede al Cremlino passano in secondo piano. Ministri e capitani d'industria (tra gli altri erano presenti a Trieste l'amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, e il presidente e ad di Pirelli Marco Tronchetti Provera) erano tutti in fila davanti all'ospite moscovita, ciascuno con il proprio accordo da firmare. Putin ha tra l'altro affermato che Italia e Russia possono collaborare pure nella costruzione di grandi navi, anche militari.
Se l'energia, l'industria e la finanza fanno la parte del leone quanto a intese commerciali tra Italia e Russia, ampio spazio è stato dedicato alla collaborazione culturale e al turismo, altri due settori in grado di conoscere un promettente sviluppo. Spicca anche simbolicamente l'accordo firmato dal sindaco di Venezia Giorgio Orsoni con il direttore generale del Museo Statale Ermitage, Michail Piotrvsky, per portare in piazza San Marco Ermitage Italia, filiale del celeberrimo museo russo. E per quanto riguarda lo sviluppo del turismo bilaterale, è stato deciso di favorirlo facilitando le procedure per il rilascio dei visti (nei primi dieci mesi del 2013 l'Italia ha rilasciato 660mila visti, il 22% in più rispetto al 2012) e proclamando il 2013-14 «anno incrociato del turismo». L'Italia, ha spiegato il ministro degli Esteri Emma Bonino, intende valorizzare presso i turisti russi «quell'insieme di città d'arte minori, borghi, siti naturali e destinazioni alternative che costituiscono il 90% del nostro territorio».
A Trieste con Putin Letta ha discusso anche dei dossier più «caldi» della politica internazionale, dal Medio Oriente alla Libia alla questione ucraina. Il premier italiano ha sostenuto convintamente la presidenza russa del G8 che si terrà a Sochi nella prossima estate, proprio durante la presidenza semestrale italiana dell'Unione Europea.
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