Etica ed economia camminano sempre più di pari passo. Lo dimostra il fiorire di iniziative che vedono già uniti, prefigurando nel migliore dei modi lAlbo unico, tutti i professionisti dellarea economico-contabile.
È di poche settimane fa la presentazione a Roma della Fondazione Etica ed economia, patrocinata dal Comune capitolino, di cui sono soci fondatori, oltre al ministro Tremonti e ad altre personalità della politica e delleconomia, i Consigli nazionali di ragionieri e dottori commercialisti, i rispettivi organismi - Collegio e Ordine - della capitale e la Fondazione Luca Pacioli. È lo stesso presidente della Fondazione - nonché dellOrdine dei dottori commercialisti di Roma - Andrea Acquarelli, a illustrarne le finalità: «Anzitutto lo studio e lapplicazione di nuovi modelli econometici, che uniscono cioè etica ed economia, da parte del nostro Centro studi con il suo comitato scientifico di alto livello. Poi, la formazione: leconometica è già materia di studio nelle scuole superiori umbre e dal prossimo anno scolastico lo sarà anche a Roma e nel Lazio. Stiamo anche progettando, oltre a master post laurea e post diploma, una vera e propria laurea per il manager etico. Eliminare la distanza tra il Nord e il Sud del mondo è un altro dei nostri obiettivi: in Madagascar ci sono già tre villaggi imprese (e altri ne seguiranno) nati dalla collaborazione tra la Fondazione e le aziende che hanno permesso a giovani di quel Paese prima unesperienza di studio-lavoro in Italia e poi il sostegno allavviamento di imprese nella loro terra di origine. Infine, i progetti autofinanziati, come la Carta della solidarietà: una rete di servizi professionali, sanitari in primis, offerti ai cittadini gratis o a prezzo di rimborso spese».
Si rivolge invece ai professionisti lAssociazione italiana revisori etici, con sede a Biella presso il Collegio locale dei ragionieri commercialisti. «Non vogliamo diventare un Albo in più - spiega il presidente Enzo Mario Napolitano - ma un network, una rete tra i professionisti che si occupano sia di bilanci sociali che di finanza etica e commercio solidale. Che sono molti, più di quanto non si creda: proprio per questo, insieme al presidente del Collegio di Biella Mario Rovetti, abbiamo deciso di non limitare questa attività al pur nobile campo del volontariato ma di darle una dignità professionale.
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