Euroflora è alle porte ma i parchi di Genova sono pieni di rumenta

Euroflora è alle porte ma i parchi di Genova sono pieni di rumenta

(...). Dall’altra parte dell’incrocio, sull’angolo con via Marconi, l’impatto è lo stesso: carte e vetro in mezzo al verde. Piazzale Kennedy nei giorni della manifestazione diventerà il parcheggio dei pullman turistici, il punto di approdo e più vicino alla Fiera. A ridosso del mare c’è un cumulo di rifiuti di ogni genere, pezzi di cantiere abbandonati e vecchi container trasformati in un rifugio per zingari. Le guardie della sicurezza sono lì a pochi metri di distanza, dicono che si deve camminare lungo il percorso pedonale perché fuori non è consentito. D’accordo, ma allora tutto il resto?
All’imbocco della Soprelevata e di fronte all’ingresso della Fiera c’è un’aiuola. A vederla da lontano sembra bellissima: piena di fiori e di colori. Poi ci si avvicina e dentro è zeppa di quei maledettissimi fazzoletti bianchi che rovinano tutto. Lo stesso vale lungo vila Brigate Partigiane con quelle strisce di verde piene di mozziconi di sigarette e di molto altro. Anche nel sottopassaggio che porta i visitatori nella pancia di Euroflora, la situazione non migliora. Certo, non è una zona verde e però è pieno di cartacce, sacchetti. E pensare che è la camminata dei turisti verso la kermesse...
Giardini Coco, una piccola collina di verde che sale in verticale su corso Aurelio Saffi, un posto dove ripararsi dal sole e riprendere le forze dopo aver camminato per tutta la città. Rifiuti, bottiglie, pezzi di carta per terra e in mezzo alle piante. Ma forse è solo un caso, forse si tratta di una coincidenza sfortunata. Scendiamo in piazza della Vittoria e nei giardinetti di fronte alla Questura qualcuno ha pensato di abbandonare i cartelli stradali e i paletti per delimitare le aree di intervento e lì sono rimasti. In piazza Piccapietra invece quell’enorme cilindro di vegetazione in mezzo al cemento è diventato il posto preferito per il pranzo di barboni e disperati. In via XII Ottobre hanno già provveduto a mettere i cartelli di rimozione forzata in vista della Fiera, ma nessuno ha pensato a sistemare le aiuole lungo la via, piene di erbacce, bottiglie di vetro e di plastica. E che dire dei giardini Giovanni Paolo II - ci segnala sempre un nostro lettore - dove un tempo c’erano i fiori più belli di Genova e ora invece una sfilza di panchine di marmo bianche e la sporcizia tutt’intorno. «Per il turismo non fanno assolutamente niente - sbotta Luciano Ardoino che ci ha segnalato lo stato di incuria del verde -. Questa città è la più bella del mondo e la più maltrattata. Genova deve essere sempre bella, non solo nei dieci giorni della fiera». Giusto, e però non dovevano esserci interventi straordinari di manutenzione in vista di Euroflora? «In occasione della manifestazione Amiu e Aster fanno una cura particolare alle aree nei percorsi di Euroflora - spiega l’assessore comunale Pasquale Ottonello -. Tutte le aiuole di percorso di massa sono state rinverdite e aggiornate, c’è un complesso di azioni per presentare il verde e fare in modo che ci sia una fotografia che non si conclude con l’evento. Piazza Rossetti verrà pulita, ma non è solo per la kermesse. Le aree di accesso avranno una cura particolare. Ma non si tratta di un’accelerazione per la fiera».

Va bene, ma Euroflora vuol sempre dire 500 mila visitatori, un indotto di cui godrà la città intera, un ritorno di immagine e di pubblicità. E i lavori di pulizia nelle aree verdi ancora così sporche? «In parte sono già partiti e in parte partiranno. La città è grande».

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