Euroflora conquista subito i cinque sensi dei visitatori

Riccardo Re

I fiori conquistano tutti i cinque sensi, compreso il gusto, e direttamente sulla tavola: è la proposta che fa quest’anno Euroflora, la rassegna internazionale dei fiori e della piante ornamentali inaugurata ieri alla Fiera e subito invasa da un pubblico curioso ed entusiasta. Il taglio del nastro, di prima mattina, è avvenuto alla presenza, fra gli altri, del cardinale Tarcisio Bertone, del presidente della Provincia Alessandro Repetto, delle attrici Claudia Koll e Serena Dandini, oltre al presidente-padrone di casa Franco Gattorno e a numerose altre autorità locali. Notata l’assenza alla cerimonia ufficiale d’apertura del sindaco Giuseppe Pericu e del capo della giunta regionale Claudio Burlando, che pure in più occasioni aveva promesso la massima considerazione per i floricoltori liguri. A seguire, le prime centinaia di visitatori che hanno avuto modo di addentrarsi nel particolare mondo floreale che era stato raccontato solo grazie ad alcune anticipazioni. Un mondo affascinante che va vissuto di persona con tutti i cinque sensi. Anche con il gusto, visto che la Coldiretti segnala la curiosa tendenza dell'utilizzo dei fiori in cucina «che può aiutare ad arricchire un intero menù». Ma a Euroflora bisogna «assaporare» anche i colori, i profumi, le suggestioni di una mostra che offre uno spettacolo unico al mondo.
L’afflusso del pubblico è stato favorito, fin dalle prime ore d’apertura, dalla bella giornata primaverile. L’entrata nel Palasport della Fiera è già tutto un programma: un «fuoco d’artificio» composto da 15 metri di azalee si impone al centro di uno spettacolo di luci, fiori, e acqua. Acqua in movimento grazie a cascate e fontane artificiali metafore della nascita della vita, dell’ «archè» come interpretata già da Talete, dell’elemento primario del nostro pianeta che ha permesso il collegamento e la diffusione delle nuove specie vegetali. Così anche in Fiera, i getti d’acqua che sfiorano il soffitto sulla gradinata Nord del Palasport sembrano propagarsi attraverso la composizione di azalee su altra acqua - ben 72 metri cubi -, che si riversano su una cascata contornata dai più diversi esemplari di limoni. Un percorso circolare tra la folla che permette di addentrarsi in curiosità di ogni tipo, come l’albero milionario «the wollemi pine» o come la romantica galleria di particolari «Rhododendon».
Altro padiglione e ancora acqua e fiori. Nel padiglione C l’acqua si proclama elemento dominante della manifestazione, anche per sviluppare il tema della salvaguardia ambientale e della biodiversità. Una grande cascata che si getta a pochi metri dai tavoli su cui poggia la «rosa mystica», rosa candida e multipetalo, presentata in Vaticano lo scorso dicembre. Al piano inferiore spazio alle vendite per tutti gli oggetti da giardino, come i tavoli in pietra lavica di Salvatore Merlo, decorati a mano. Un mix di sensi anche al padiglione D: composizioni ritratte da De Chirico, musica di Mozart e spazio live curato dal Mercato dei Fiori di Sanremo al «Teatro del fiore». Gli stand di espositori di tutto il mondo venderanno ogni genere di florealis e tra questi spiccano - nonostante le dimensioni- anche la più piccole rose al mondo, ospitate in tazzine di caffè. Anche all’aria aperta non mancano le attrazioni: lo stand del Comune di Savona presenta i chinotti, alberelli sempreverdi ritenuti una mutazione dell’arancio amaro. E ancora: lavatrici rotte, forni abbandonati in un originale contesto di fiori.

È la provocazione dei ragazzi, architetti e designer, del gruppo «aPiè» che all’interno di progetti di bioarchitettura lanciano il messaggio di come la natura possa sovrastare il potere umano. Euroflora è anche questo: tutta da scoprire.

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