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"Azioni straordinarie". Ora l'Ue premia addirittura l'Albanese: Woman in Action 2025

Mentre in Italia divampa la polemica sulla sua cittadinanza onoraria, Francesca Albanese viene premiata in Europa. Il riconoscimento celebra il suo impegno, ma resta forte la controversia sulla sua figura

La card pubblicata sul profilo Emi su Facebook
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Mentre in Italia si è accesa la discussione sull'opportunità di conferire, ed eventualmente revocare, la cittadinanza onoraria a Francesca Albanese, in Europa viene premiata nell'ambito del "Women of Europe Award" come "Woman in Action". Questo premio viene organizzato ogni anno dal 2016 dall'European Movement International con il sostegno della European Women's Lobby, la cui attività è co-finanziata nell'ambito del programma "Cittadini, Uguaglianza, Diritti e Valori" (CERV) dell'Unione Europea. L'Emi è stata formalmente fondata il 25 ottobre 1948 a Bruxelles e la sua nascita è strettamente legata al Congresso dell'Aia del 1948 che diede l'impulso alla creazione del Consiglio d'Europa.

Women of Europe 2025
La card pubblicata sul profilo Emi su Facebook

Nei fatti, l'Emi cerca di influenzare le politiche dell'Unione Europea e di coinvolgere attivamente cittadini e stakeholder nello sviluppo di soluzioni comuni alle sfide contemporanee. Ha iniziato a organizzare questo premio con lo scopo di "evidenziare il contributo delle donne nella promozione e nel progresso delle questioni europee e per aumentare il coinvolgimento delle donne nei dibattiti sull'Europa e sul suo futuro". Così viene definito il tutto nel sito dell'organizzazione, dove viene anche spiegato in cosa consiste il premio vinto da Albanese, che viene assegnato alle donne che intraprendono "azioni straordinarie sul territorio in Europa". Albanese è relatrice speciale per la Palestina dell'Onu ma la sua figura, soprattutto per le esternazioni recenti e per le partecipazioni discutibili a congressi avute in passato è oggi fortemente in discussione. È passata dall'essere una delle figure di riferimento della sinistra parlamentare all'essere a essere oggetto di imbarazzo per quegli stessi che l'avevano quasi elevata a faro di luce per la nuova era.

"Queste donne ci ricordano che leadership, coraggio e determinazione possono rompere le barriere, rafforzare la democrazia e ispirare un futuro più luminoso per tutta l'Europa", scrive l'European Movement International presentando le vincitrici che, oltre ad Albanese, sono: Aino Bergius come "Woman in Business", Henna Virkkunnen come "Woman in Power", Romina Pourmokhtari come "Young Woman of Europe", Diana Ishchenko come "Woman in Media" e Alessandra Sala come "Woman in Stem". L'elenco delle giurate (tutte donne) che hanno assegnato il premio è piuttosto lungo ma tra queste si segnala anche una parlamentare europea, la spagnola Lina Galvez, del gruppo dei Socialisti.

Nella sua categoria, Francesca Albanese ha vinto il premio superando "My voice, my choice", movimento attivista a livello europeo per i diritti riproduttivi, e Margarida Medina Martins, presidente, Associação de Mulheres contra a Violência. Le motivazioni per l'assegnazione del premio non sono state rese note.

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