Evadono dal Beccaria ma trovano gli agenti

Appena la guardia si è girata hanno deciso di passare dal nuoto all’alpinismo. Nel senso che i due mini-detenuti sono schizzati fuori dalla piscina per scalare la cinta e tentare la fuga. Missione compiuta a metà: sono riusciti a scavalcare il muro ma hanno trovato le guardie dall’altra parte. Il Beccaria, intitolato non a caso a Cesare, primo sostenitore dell’uso non afflittivo della pena, è il carcere che accoglie gli «under 18». In un contesto decisamente diverso da quello di altre case di reclusione, potendo gli ospiti seguire laboratori artistici e corsi per conseguire la licenza media o un diploma professionale. Ma anche attività ricreative all’aperto, tra piscine, campi da tennis e altre strutture sportive. Dove ieri in tarda mattinata si trovavano un romeno e un albanese, già vecchie conoscenze delle struttura, a dispetto dei loro acerbi 16 anni, grazie a un robusto curriculum di furti e rapine. Insieme ad altri 9 detenuti stavano sguazzando nella piscina quando hanno notato l’unica guardia girata da un altra parte. E c’hanno provato. E con uno scatto felino hanno raggiunto le impalcature allestite per alcuni lavori interni.

Con due salti le hanno scalate e sono saliti sulla cinta da cui si sono calati, per finire in braccio ad altri agenti penitenziari che li hanno riportati in prigione, come al Monopoli, «direttamente e senza passare per il via».

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