Eventi in controtendenza

Ormai eventi così si contano sulle dita: cultura senza spocchia, cultura mai arrogante. Inizia stasera la terza edizione del Festival Il mito di Enea ideato nell’area di Pratica di Mare da Edoardo Sylos Labini, attore neanche quarantenne che, comparsate cinetelevisive a parte, è ormai simbolo di un intrattenimento teatrale moderno e sofisticato. E così, a dimostrazione di un percorso artistico per nulla convenzionale, si è inventato questo evento qui a due passi da dove sbarcò Enea perché, certo, è «nella zona dove sono nato», ma soprattutto perché «il sito della città Lavinium è di assoluta importanza internazionale: qui in fondo è nato l’Occidente e questa zona deve recuperare la sua grande identità culturale». Perciò stasera Gabriele Lavia leggerà alcuni passi dell’Eneide sulla spiaggia di Torvajanica con il pubblico che, come spiega lo stesso Sylos Labini, «può arrivare con le infradito vestendo abiti da mare, altro che guardaroba da sera».
In poche parole Lavia, accompagnato dalla promessa Federica Martino, racconterà il tormentato, apocalittico amore tra Enea e Didone, la regina di Cartagine che, distrutta dall’amor perduto, si uccise con una spada. «Il Festival è questo - spiega Sylos Labini - è intrattenimento culturale in un luogo di aggregazione».
Per essere intrattenimento deve però diventare trasversale. E difatti domenica il sindaco di Pomezia consegnerà il Premio Enea d’Oro alla famiglia di Ugo Tognazzi. Qualcuno magari non ci pensa più, ma quest’anno è il ventennale della morte di uno dei più eclettici tra i nostri attori, grande al cinema in teatro e in tv, agile nell’ondeggiare dal registro drammatico a quello comico facendoli spesso coincidere, cosa che è un dono di pochi privilegiati. Quella sera parleranno i suoi famigliari e Raffaela Siniscalchi, cantante dalla voce duttile, punteggerà il loro racconto. In sostanza una celebrazione senza lo sfavillìo della retorica, semplicemente una riverenza al cospetto di uno dei volti che senza dubbio hanno segnato il nostro Dopoguerra marchiando meglio di tanti altri le caratteristiche, anche quelle più parodistiche, degli italiani.
«Vorrei cancellare l’idea che la cultura sia soltanto di sinistra. La cultura è cultura e basta. Certo, forse l’attuale governo dovrebbe essere più attento a questo aspetto» conferma Sylos Labini.
E, a dimostrazione di questa vocazione necessariamente e nobilmente bipartisan, il 6 agosto, nella piazza Indipendenza di Pomezia, lo scrittore del momento, il vincitore del Premio Strega Antonio Pennacchi parlerà del suo romanzo Canale Mussolini. E lo farà con Clemente Pernarella, volto della fiction, sempre con Raffaela Siniscalchi e il chitarrista Gabriele Pierri.

Alla fine a Pennacchi, che proprio in questa zona ha ambientato il suo romanzo, sarà consegnato il Premio Ascanio.
Insomma saranno tre serate con un risvolto significativo e, soprattutto, trasversale, in un’atmosfera davvero curiosa e assai poco autoreferenziale.
Una volta tanto.

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