Eh no Landini così è facile, lo scandalo tax-credit e i sindacati: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: le proteste in tangenziale a Bologna, l'omicidio di villa Pamphili e Antonio Conte

Eh no Landini così è facile, lo scandalo tax-credit e i sindacati: quindi, oggi...
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- Grande rispetto per Antonio Conte. Io però questi ricchi signori che lamentano il non aver potuto “veder crescere” i figli proprio non li capisco. Nel mondo esistono minatori, medici ospedalieri, gente che fa chilometri a piedi per poter mettere insieme il pranzo con la cena, eppure loro, coperti d’oro, sui giornali non mancano mai di ricordare “le privazioni” del loro mestiere. Che sarà sicuramente stressante, non semplice, ma comunque elitario. Hanno trasformato un hobby in lavoro, incassano vagonate di soldi (giustamente) ma si lamentano. Io boh.

- Lo scandalo è clamoroso. Enorme. E non perché ad aver ricevuto 800mila euro di finanziamenti pubblici, di tasse mie e vostre, sia stato un presunto killer, Rexal Ford o Kaufmann che dir si voglia: nessuno, quando elargisce un tax credit, può sapere se il soggetto in questione un giorno perderà la brocca. Il dramma è che il progetto per cui ha ottenuto quasi un milione di euro di vostre tasse era un film di cui non avevamo bisogno, che non è mai stato realizzato e - se anche se fosse arrivato nelle sale - probabilmente nessuno se lo sarebbe filato. Come succede a tanti altri imperdibili prodotti per cui abbiamo versato inutilmente contributi. La verità è che se un prodotto cinematografico si preannuncia un capolavoro, non avrà problemi a stare in piedi da solo: troverà gli investitori e attrarrà pubblico. Se poi senza mangiatoia statale tanti micro girati non vedranno la luce senza sovvenzioni statali, amen: ce ne faremo una ragione. Non morirà la democrazia. Ma perché la mia Imu dovrebbe finire nelle tasche di cinematografi vari ed eventuali?

- I lavoratori della Fiom, Fim e Uilm manifestano a Bologna per il rinnovo del contratto. Sono settemila in corteo. Legittimo? Sì. Poi però entrano in tangenziale, creano evidenti problemi al traffico, interrompono la circolazione e - come giusto che sia - si beccano una bella denuncia secondo le nuove prescrizioni del Decreto Sicurezza. Landini sbraita: “Si vogliono processare e condannare uomini e donne che per vivere lavorano, pagano le tasse e tengono in piedi il sistema produttivo del nostro Paese”. Elly Schlein lo segue a ruota: “Governo punisce chi si lamenta”. Ora, in un Paese in cui siamo abituati a scioperare di venerdì per allungare il fine settimana, non mi sorprende più nulla. Ma vorrei far notare al Landini e Schlein, oltre a tutti quelli che frignano, che manifestare è legittimo ma occupare una strada no. O meglio: se vuoi puoi anche farlo, pacificamente, ma poi ti assumi le responsabilità delle tue azioni. Se credi in quello per cui protesti, sarai anche disposto a pagarne le conseguenze, no?

- Il giornalista dice che le auto nel senso opposto di marcia hanno suonato il clacson “in segno di solidarietà” coi lavoratori a Bologna. Mi spiega, il collega, come si distingue una suonata “di solidarietà” da una che esprime irritazione per chi blocca il traffico? È una questione di tocco?

- Secondo voi, se gli esponenti della Confindustria vessati dalle richieste esagerate dei sindacati decidessero di occupare la sede della Cgil, Landini non chiederebbe l’immediato sgombero?

- Ah, vi ricordo che i No Pass, quelli che si opponevano al green pass per il Covid, una volta si sedettero in protesta bloccando il traffico in ingresso e uscita al porto

di Trieste. Come è finita? Critiche sui giornali, denunce e sgomberi con gli idranti. Perché allora nessuno ha protestato? Qui sembra quasi che le proteste siano da rispettare e difendere solo se fanno comodo a qualcuno…

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