Ex nazista costruirà la statua di Hitler. In America

Mariuccia Chiantaretto

da Washington

Un vecchio nazista naturalizzato americano che da 43 anni fa il contadino nello stato del Wisconsin è nell'occhio del ciclone dell'opinione pubblica per aver costruito un monumento ad Adolph Hitler.
«Ho sempre desiderato onorare la memoria di questo grande uomo - ha spiegato Ted Junker - qualcuno prima o poi doveva spiegare le inesattezze che sono state dette sul suo conto».
Junker, 87 anni, ex soldato delle SS, vive a Sugar Creek un villaggio poco lontano da Millard, la cittadina che prende il nome dal tredicesimo presidente degli Stati Uniti Millard Fillmore.
Ted Junker prevede di inaugurare il monumento ad Hitler domenica 25 giugno alle 11. Al sindaco del paese che qualche settimana fa gli ha contestato la costruzione, Junket ha risposto erigendo all'ingresso del padiglione dedicato ad Hitler un muro su cui ha fatto scrivere a caratteri cubitali le parole del primo emendamento della costituzione americana, che riconosce a tutti il diritto di esprimere le proprie opinioni e vieta al Congresso di emanare leggi che limitino la libertà di opinione, religione e stampa.
Il padiglione dedicato a Hitler sorge dietro la fattoria di Junker su una collina in cima alla quale sventola la bandiera tedesca. Per raggiungere la proprietà del vecchio nazista si percorre circa un chilometro e mezzo su un tratturo di terra battuta, poi si costeggiano campi in cui pascolano mandrie di mucche, ed un laghetto.
Prima di dare inizio ai lavori di costruzione del padiglione in cemento armato rivestito di marmo nero, Junker ha chiesto al comune di Sugar Creek il permesso per la costruzione di un garage per i trattori. Soltanto a lavori pressoché terminati, quando hanno cominciato ad arrivare camion con scaffali per la biblioteca, il tavolo ed il marmo, il sindaco Loren Waite ha cominciato a preoccuparsi.
«Abbiamo a che fare - ha spiegato Kathy Heilbronner del Milwakee Jewish Council for Community Relation - con un individuo che nega l'esistenza dell'Olocausto, non ne vuol sapere di ragionare sulle prove che ci sono su questa tristissima parentesi della storia. Non possiamo però fare nulla per via del primo emendamento della nostra costituzione».
Gli argomenti di Ted Junker sono gli stessi che si sentono ripetere da decine di anni in difesa del nazismo: «I soldati del terzo Reich - sostiene Junker - non hanno mai rubato nulla. Ho combattuto con loro come volontario negli anni 40 ed erano uomini dabbene».
«Sono 60 anni - aggiunge poi col suo pesante accento tedesco - che la notte penso al modo di raccontare la verità. Non sono mai riuscito a capacitarmi su come la gente sia così disinformata».


All’ingresso del monumento, dietro a una tenda che il visitatore deve scostare per entrare, Juncker ha fatto incidere frasi come «La verità di renderà liberi». Oppure: «Prima di giudicare prendete in considerazione in modo equo ambedue le parti». Domenica 25 l’inaugurazione in nome della Costituzione americana.

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