Chissà se allultimo il giro di perlustrazione in elicottero su Rho-Pero verrà tolto dal programma. Qualcuno scherzando suggerisce di piazzare dei finti padiglioni gonfiabili, o delle sagome di cartone. O gli ispettori del Bie (questa volta si tratta della Consulta architettonica), che torneranno in città il 5 e 6 febbraio e hanno già sorvolato larea Expo quasi un anno e mezzo fa a bordo di due Agusta, resteranno delusi: da allora, praticamente non è cambiato nulla. Il lavoro è stato tutto dietro le quinte. Prima si è trattato di sciogliere i nodi del decreto per creare la società di gestione, un braccio di ferro infinito tra governo e Comune, poi la telenovela sui compensi dei consiglieri di amministrazione e dellamministratore delegato. Si è andati avanti almeno sulla carta, con accordi di programma al Pirellone e a Palazzo Marino, o quello per trasferire la sede delle Poste.
A dieci mesi dalla vittoria contro Smirne del 31 marzo scorso però, i cantieri sono ancora un fantasma.Lad in pectore di Expo 2015 spa, Paolo Glisenti, giovedì scorso ha annunciato un passo indietro, lavorerà gratis tre mesi in attesa (...)