Expo, è già pronto un piano anti black bloc

Gruppi di lavoro per lo studio e il monitoraggio dei no-global e dei gruppi terroristici, di movimenti di protesta o rischi di sabotaggio. C’è anche l’allarme sicurezza nel Dossier di registrazione consegnato dai responsabili della società Expo al Boureau international des expositions per far ottenere a Milano l’assegnazione definitiva dell’esposizione universale. Una preoccupazione per gli organizzatori dell’evento che potrebbe essere un obiettivo per anarchici e black-bloc di tutta Europa. Prevedibili manifestazioni e tentativi di scontri come ormai avviene in ogni evento con grande visibilità mediatica. Massima allerta, dunque, da garantire per tutti i sei mesi della rassegna e soprattutto durante i grandi eventi come le cerimonie di apertura e chiusura a cui parteciperanno capi di Stato, presidenti della Repubblica, re e regine di tutto il mondo.
Per questo il capitolo del dossier è particolarmente articolato per garantire efficaci interventi sia in caso di «incidenti non intenzionali» (safety) che di «incidenti e attacchi di natura intenzionale» (security). Coordinamento strategico dell’ordine pubblico e della sicurezza saranno, secondo legge, sotto la guida del prefetto, mentre «la responsabilità per la pianificazione operativa è responsabilità del questore». Alla società Expo competerà, invece, di agire in supporto e «curando i rapporti con il prefetto». Monitoraggio, dunque, con gruppi di lavoro dedicati a «movimenti di protesta e no-global; anti-terrorismo e anti-sabotaggio; accrediti e security per fornitori, dipendenti, media e sponsor; sicurezza del traffico stradale, autostradale, ferroviario, aereo; sicurezza per cerimonie ufficiali e grandi eventi; sicurezza per emergenze sanitarie e maxi-emergenze; gestione dei volontari per attività di sicurezza; sistemi tecnologici di sicurezza e sistemi di comunicazione». Protocolli di intesa sono previsti autorità di polizia, sanitarie, Croce rossa e protezione civile. Da pianificare anche evacuazioni ed emergenze, protocolli da attivare in caso di crisi e «pianificazione di scenari per specifici rischi o minacce (ad esempio pandemie)» e pianificazione delle risposte ad emergenze a carattere medico e di primo soccorso con vie di accesso e piazzole per elicotteri. Il tutto con l’esecuzione continua di test e simulazioni.
Anche a Shanghai ci si preoccupa ed è stato allestito un apposito piano con tanto di task-force creata insieme a tutti i Paesi partecipanti. Già attiva oggi per la cerimonia di apertura dedicata alle autorità. A rappresentare il governo il ministro Stefania Prestigiacomo che taglierà il nastro del padiglione italiano, per la Francia il presidente Nicholas Sarkozy e la premiere dame Carla Bruni, il presidente della Commissione Europea Jose Manuel Barroso, il ministro degli esteri europeo Catherine Ashton, il presidente kenyota Mwai Kibaki e capi di Stato, di governo e ministri di Africa, Europa e Oceania. Della commissione istituita per garantire la sicurezza fanno parte agenti scelti della polizia di Shanghai e dei reparti speciali che lavorano in linea diretta con tutti i 242 Paesi, regioni e organizzazioni internazionali partecipanti.

Con ognuno sono stati organizzati briefing sulla sicurezza, gestiti da un centro di collegamento tra le polizie internazionali. Il vice premier cinese Wang Qishan, che è a capo del comitato organizzazione, ha sottolineato come la sicurezza e l’ordine siano le due chiavi per il successo dell’Expo.

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