Un protocollo di collaborazione firmato con la Provincia di Pavia e un calendario fitto d’impegni da qui a fine mese, quando mancheranno cinque anni esatti all’inaugurazione dell’Expo 2015. Ma il nodo da sciogliere è ancora quello dell’acquisto dalla famiglia Cabassi e da Fondazione Fiera Milano delle aree di Rho-Pero dove dovranno sorgere i padiglioni. Una trattativa prossima a concludersi, assicura l’amministratore delegato di Expo Spa Lucio Stanca. Magari anche prima dell’assemblea dei soci già convocata per il giorno 16. Dove si dovrà affrontare anche l’intricata questione dei bilanci. «Una riunione è doverosa - spiega - per informarli della fase finale della trattativa sulle aree, sulla situazione economico-finanziaria della società e per definire la nostra partecipazione all’Expo di Shanghai». Tema spinoso, questo. Al limite dell’incidente diplomatico. Ieri, infatti, nei saloni di Palazzo Chigi a Roma c’è stata la presentazione del padiglione italiano all’edizione cinese dell’Expo che s’inaugura il primo maggio in Cina. Gran cerimonieri il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, il ministro degli Esteri Franco Frattini e il commissario generale del governo per l’Expo Beniamino Quintieri. Assenti perché non invitati Stanca e il sindaco Letizia Moratti che dell’Expo successiva a quella di Shanghai, quella di Milano appunto, sono le anime. «Uno dei nostri obiettivi sarà anche quello di presentare l’Expo di Milano per la prima volta, le parole di Quintieri. E di farlo, sottolinea in modo forse non troppo elegante vista l’assenza degli interessati, «in maniera positiva, visto che finora non sempre è accaduto».
Non un bel clima. Milano 2015, intanto, ieri firmava il protocollo con il presidente della Provincia di Pavia Vittorio Poma. Le critiche all’Expo? «C’è un consiglio di amministrazione - si difende Stanca - in cui sono rappresentate tutte le istituzioni e la coalizione che le sostiene. E ho sempre avuto approvazioni all’unanimità». Ironia sul direttore generale, il manager di area Lega in arrivo ad affiancarlo. «Prima - taglia corto Stanca - si parlava di un commissario che si sarebbe occupato di tutto, poi di un nuovo amministratore delegato, ora di un direttore. Magari domani si parlerà di un nuovo usciere. Per fortuna mi occupo di cose più importanti». E l’agenda, in effetti, è piuttosto piena. Vicina alla chiusura la stesura del dossier di registrazione, l’ultimo atto ufficiale da sottoporre entro aprile al Bie di Parigi per poter poi dare ufficialmente avvio ai lavori. E cominciare la «caccia» alle nazioni che vorranno allestire un padiglione. In arrivo («la prossima settimana») anche la lettera di garanzia stilata dal governo e controfirmata dal premier Berlusconi che sarà allegata alla documentazione. Il 22 il cda di Expo che dovrà approvare il dossier e il 26 in Fiera a Rho-Pero un evento per presentarlo ufficialmente.
Con la Provincia di Pavia, spiega il presidente Poma, «sarà attivato un tavolo di coordinamento per progettare e organizzare congiuntamente iniziative culturali, artistiche, economiche e scientifiche da inserire tra i percorsi di approfondimento del tema dell’Expo 2015, Nutrire il pianeta, energia per la vita». E la Moratti ricorda come Pavia sia sede di una storica università, di prestigiosi collegi e campus. E ospiti enti e centri di ricerca di fama internazionale che potranno fornire un apporto sostanziale all’organizzazione dell’evento.
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