La Chiesa sta indagando su un parroco che, nel 2012, aveva chiesto a una donna di abortire. Stando al fascicolo d’indagine un parroco della diocesi di Vallo della Lucania avrebbe avuto una relazione con una parrocchiana già sposata, di circa 30 anni e di nome Giovanna.
Il parroco, come ricorda un giornale locale, sempre stando alle denunce, preoccupato per la sua sorte, avrebbe chiesto alla donna di interrompere la relazione e di abortire, cosa che, poi, sarebbe avvenuta. La notizia in una piccola comunità, però, si è diffusa rapidamente fino ad arrivare al marito Antonio che ha raccontato la vicenda prima al Vescovo e poi al Tribunale Ecclesiastico. "Sì – dice l’uomo – mia moglie rimase incinta. Alla fine la gravidanza l’ha interrotta ma per fortuna c’ero io che le sono sempre stato accanto". "Mi rivolsi al vescovo che, dopo avermi ascoltato, non fece praticamente nulla. O meglio: si limitò a spostare il sacerdote in un’altra chiesa a pochi chilometri da lì dove, tra l’altro, ricopre tutt’ora il ruolo di vice parroco". L'uomo, poi, si rivolse alla Congregazione per il Clero presso la Santa Sede che ha avviato le indagini sulla vicenda, ora sulla scrivania di padre Luigi Ortaglio. "Ai giudici ho consegnato tutto: messaggi, biglietti… ogni prova.
E vi assicuro che sono tante", racconta il marito tradito. Il parroco dal suo canto si dice tranquillo, nega la vicenda: "Aspetto – dice – che la giustizia divina, e umana, faccia il suo corso: attendo il verdetto dalle mani di Dio".
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