La «faccia feroce» di un esecutivo in stato comatoso

Il governo che attualmente occupa Palazzo Chigi, con dovizia di famigli e mestieranti, è l’immagine stessa della precarietà e della debolezza, per la schizofrenia e la rissosità interne, tuttavia prova a fare, di tanto in tanto, la faccia feroce, attaccando i bersagli che ritiene meno impegnativi. Ieri tutta l’energia disponibile di un esecutivo comatoso si è concentrata contro il Tg2 diretto da Mauro Mazza, colpevole di essere «disorganico» al potere delle sinistre e di fare con tenacia il suo mestiere. Contro Mazza si è mosso non il Professore, che certi lavoretti li lascia volentieri ad altri, ma il suo portasospiri, Silvio Sircana, che in una nota tortuosa ha accusato Mazza di avere violato la deontologia professionale e ne ha di fatto chiesto il licenziamento. Il consiglio di amministrazione della Rai si è già mosso, a inchiestare, e certamente si uniranno al coro i sindacati dei giornalisti della carta stampata e dei colleghi della Rai, sindacati così liberi da non mancare mai di schierarsi il potere delle sinistre e del pallido centrosinistra.
Ma che cosa ha combinato Mazza coi suoi masnadieri del Tg2? Niente di clamoroso, si è limitato a disporre un servizio su una notizia importante proveniente dalla Spagna, pubblicata dall’autorevole quotidiano Abc e rilanciata dalle autorevoli e affidabili agenzie di stampa Ansa, italiana, e Afp, francese. Secondo questa notizia, l’apparato militare dell’Eta, organizzazione terroristica basca, si sarebbe trasferito dalla Francia nel Nord Italia, e l’«accoglienza» di questi militanti armati sarebbe avvenuta col consenso dell’attuale premier Romano Prodi, che avrebbe dato le opportune disposizioni ai nostri apparati di sicurezza. Il Professore avrebbe raggiunto un’intesa in tal senso durante gli incontri madrileni col premier spagnolo Zapatero. Il trasferimento avrebbe avuto lo scopo di favore le trattative fra l’Eta e il governo spagnolo, in un clima di distensione cui lavorerebbe anche Solana, il cosiddetto ministro degli esteri dell’Ue.
Bene. Fino a ieri notte il governo spagnolo, che pure qualche interesse nella vicenda ce l’ha, non ha smentito. Nemmeno l’Eta, che ha dimestichezza con gli usi dei mezzi d’informazione, ha smentito.
L’agenzia Ansa, considerata da tutti «fonte primaria» per l’accuratezza delle sue informazioni, ha rilanciato le notizie di Abc alle 9 di ieri mattina. Circa un’ora e mezzo dopo, anche l’Afp ha ripreso la notizia e meno un’ora dopo l’Ansa è tornata sul caso con un servizio più ampio. Il governo italiano non ha smentito. Nessuno legge i dispacci Ansa a Palazzo Chigi e nei numerosi uffici stampa in cui il sottogoverno anche si sostanzia? Che fanno i collaboratori di Sircana? Forse i potenti e i loro ausiliari mediatici speravano che la notizia cadesse nel vuoto della quasi completa normalizzazione italiana, o forse non avevano nulla da smentire. Ma quando il Tg2 di Mauro Mazza ha dato alla notizia il rilievo che meritava si sono scatenati, sia pure dopo aver tergiversato: non contro Abc o il governo spagnolo prodigo d’indiscrezioni, o contro l’Eta o contro il destino cinico e baro che si ostina a far pentole senza coperchi. No, se la sono presi, smentendo con almeno otto ore di ritardo, contro Mauro Mazza. Che a loro avviso deve essere cacciato dalla direzione del Tg2, per fare spazio a qualcuno di sicura fede progressista.

Ad allarmare il governo, i loro portasospiri e i loro portaborse, non sono i terroristi armati – ben vengano questi ragazzi - ma i giornalisti liberi.
Aspettiamo smentite serie sull’affare dell’Eta, intanto abbiamo la conferma che il regime è dietro l’angolo. La libertà di stampa e di parola fa paura.

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