Il cognome era importante Cervantes, lo stesso dellautore di «Don Chisciotte», il lavoro nobile, custode del convento «Madre Cabrini», la vera attività: importare cocaina. Per di più usando listituto come base operativa. Il trafficante infatti mischiava tra gruppi di pellegrine insospettabili corriere, poi ospitate nella foresteria delle pie suorine. Già arrestato due anni fa per questi pasticci luomo, un peruviano di 44 anni è tornato in carcere laltro giorno. Insieme a lui altri 32 trafficanti, che avevano messo in piedi nel Ghana una centrale di stoccaggio delle droga camuffata da Onlus, per di più finanziata dalla Fao.
Linchiesta nasce a Piacenza, quando i carabinieri iniziano a mettere il naso sugli affari di Giovanni Varani, noto autotrasportatore piacentino. Scoprendo che alla sua attività ufficiale ne aveva affiancata unaltra di trafficante di stupefacenti. Luomo si era messo in combutta con i clan calabresi Pelle-Vottari e Coco-Trovato di San Luca (Reggio Calabria) collegati ai cartelli colombiani e usava diversi canali per approvvigionarsi. La droga arrivava in particolare dalla Spagna a bordo di Tir che attraversavano le Alpi, da qui il nome «Annibale» dato alloperazione.
La sorpresa è arrivata quando hanno iniziato a scandagliare gli altri canali di approvvigionamento del Varani. Scoprendo che Gianfranco Bardelle, calabrese residente a Legnano, lo aveva messo in contatto con Josè Cervantes, 44 anni, peruviano, sposato con un figlio, residente a Rogoredo. Luomo una decina danni fa trovò impiego come custode presso il «Madre Cabrini» in corso di Porta Romana 105, che comprende scuole primarie e secondarie e un pensionato femminile. Che nel tempo libero organizzava limportazione di 4/8 chili di droga ogni venti giorni. Infatti quando sapeva di pellegrinaggi di sudamericane in Italia, con base appunto nella foresteria del convento, infilava dentro donne, sempre diverse, provenienti dai differenti Paesi del Sudamerica. Dietro compenso di 500 euro, ognuna infilava nel bagaglio un paio di chili di cocaina purissima. Qualcuna veniva fermata, ma quasi tutte, grazie alla copertura, passavano. Nel 2008 luomo finì in galera, venne ovviamente licenziato e costretto a lasciare lappartamentino presso listituto. Mentre la famiglia trovava alloggio a Rogoredo, lui la trovò a San Vittore, da dove è uscito non più di venti giorni fa. Giusto il tempo di riabbracciare moglie e figlio e poi di nuovo in galera.
Con lui in cella altre 33 persone, bloccati in diverse città della Lombardia, ma anche a La Spezia, tra cui ovviamente lo stesso Varani. Lautotrasportatore forse stimolato dalla copertura trovata del Cervantes fino a due anni fa, ne aveva pensata unaltra altrettanto originale per camuffare la sua base operativa, destinata allo stoccaggio della droga in Ghana.
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