Politica

Le false imprese spaziali che bloccano la vera ricerca

Nei giorni trascorsi, lo shuttle che non funziona ha fatto «notizia». Mi chiedevo che razza di notizia fosse: lo shuttle non ha mai funzionato. E il problema non è certo il serbatoio del combustibile. Il problema è che - pubblicizzato come il mezzo più economico per esplorare lo spazio - lo shuttle si è rivelato essere, invece, il più costoso immaginabile. E non solo per la tasca (oltre un miliardo di euro a lancio), ma anche, e soprattutto, per la scienza, mai così tanto ostacolata. Si pensi, ad esempio, al telescopio Hubble, progettato di proposito in modo da rendere necessario inviarvi astronauti per eventuali riparazioni. La sua costruzione dovette evidentemente adeguarsi a quell'idea fissa - apparentemente molto popolare - di servirsi delle missioni spaziali umane con lo shuttle. Non si spiega altrimenti l'averne confinato l'orbita entro limiti - tutt'altro che ottimali - così vicini alla Terra, la cui ombra non può non aver arrecato disturbo alle funzioni del telescopio. Progettato così dipendente da interventi d'astronauti, a causa del disastro del Challenger il telescopio fu lanciato nello spazio con tre anni di ritardo rispetto al previsto. E fu proprio quel disastro a far desistere la Nasa dalla stravagante idea iniziale d'inviare settimanalmente uno shuttle in missione sul telescopio. I cui straordinari risultati sono stati ottenuti non grazie alle missioni umane progettate, ma nonostante esse e grazie a quelle mai inviate. Ciascuna delle quali costa più dell'intero telescopio.
Oggi, Hubble ha bisogno di interventi di riparazione e se il disastro del Challenger ne ha ritardato di tre anni il battesimo, quello più recente del Columbia pare ne stia anticipando di altrettanti l'estrema unzione. La vera sfida delle imprese spaziali è l'esplorazione di luoghi ove l'uomo non potrà mai mettere piede, mentre il vero ostacolo per esse è l'ingombrante presenza degli astronauti. La stazione spaziale internazionale è un altro di questi ostacoli: progettata per tenerci 8 uomini, ne ha solo 2, che non hanno niente di meglio da fare che cercare di restare vivi. Non mi risulta si sia mai prodotto, lassù, alcun risultato scientifico di rilievo. E neanche alcun risultato scientifico irrilevante: solo caricature, rese ancora più accentuate dall'associazione a esse della parola magica «microgravità», che suona più ridicola che misteriosa.
Oggi, gli shuttle e la stazione spaziale si fanno reciproca compagnia: quello si giustifica solo per potere andare su questa, e questa serve solo a dare una meta a quello, che altrimenti non saprebbe dove andare. Noi saremo soddisfatti solo quando smetteremo di dover subire le «notizie» di queste «imprese».

Per qualificare le quali non riesco a trovare, purtroppo, parola migliore: patetiche.

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