Avevano escogitato unarticolata truffa ai danni di diverse compagnie assicurative e ai loro rispettivi assicurati. In cinque sono finiti in carcere con laccusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa. La banda ha operato senza intoppi dal 2000 al 2003, finché una delle vittime non ha sporto denuncia dando il via alle indagini, condotte dagli agenti del commissariato Romanina guidati da Giuseppe Piervirgili, che si sono concluse ieri con lesecuzione degli ordini di custodia cautelare emessi dal pm Erminio Amelio.
Gli arrestati sono Ivano Muzzi, titolare di una carrozzeria del Nomentano, le avvocatesse Maria Cristina Santoni e Simona Longo, il padre di questultima Giacomo Longo, liquidatore, e il perito Mario Caucci. Il carrozziere creava falsi Cid per incidenti mai avvenuti che coinvolgevano le auto da lui in riparazione. A quel punto, il carrozziere inviava la documentazione allo studio legale, dove le due avvocatesse davano il via alla pratica che veniva esaminata dal liquidatore padre di una delle due legali. Questi nominava quindi il quinto complice come perito. Fatta la stima dei danni, si dava il via libera alla liquidazione che veniva inviata direttamente al carrozziere che a sua volta incassava gli assegni o con firme false o con false procure.
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