La famiglia ha i conti in rosso, è allarme usura

da Milano

È allarme per l’indebitamento delle famiglie italiane e per il rischio usura. Negli ultimi 5 anni, secondo una ricerca della Cgia, l’associazione degli artigiani di Mestre, l’indebitamento nei confronti del sistema bancario è aumentato in media per ogni nucleo familiare dell’81,5%. In termini assoluti il debito della famiglia tipo è oggi pari a 14.800 euro. In crescita anche il fenomeno dell’usura: tra il 2000 e il 2006, le persone denunciate per questo tipo di reato sono passate da 852 a 1.135. «È probabile che ci sia una correlazione molto stretta tra i due fenomeni», commenta Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre.
«L’aumento dell’esposizione debitoria delle famiglie potrebbe aver favorito il ricorso a forme di prestito illegali per fronteggiare le difficoltà economiche che stiamo vivendo». Se poi l’attenzione si focalizza su commercianti, artigiani, esercenti e piccoli imprenditori la sentenza è altrettanto chiara e sconfortante: «Il tributo pagato per la lievitazione del capitale e degli interessi applicati dagli usurai a queste categorie - prosegue Bortolussi - oscilla, a nostro avviso, tra i 15 e i 20 miliardi di euro l’anno. Una stima molto spannometrica, viste le difficoltà oggettive che non ci consentono di dare le esatte dimensioni di un fenomeno così sommerso come l’usura».
L’aumento del rischio usura in Italia - spiegano dunque gli artigiani della Cgia - potrebbe essere dovuto al crescente impoverimento delle famiglie e alla cronica mancanza di liquidità.
Da questo punto di vista la situazione peggiore sul fronte dello strozzinaggio, sempre basandosi sul numero di persone denunciate, è la Campania che nel 2006 ha registrato 186 denunce (+80 tra il 2000 e il 2006).

Segue la Calabria con 123 (+52 tra il 2000 e il 2006), la Puglia con 114, la Sicilia con 109, il Lazio con 99 e la Lombardia con 98. Il Piemonte, infine, dove i casi di usura rilevati nel 2006 sono stati 85, risulta essere una delle regioni in cui il fenomeno criminoso è cresciuto maggiormente negli ultimi sei anni analizzati (+57).

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