"Questa serie avrebbe potuto intitolarsi semplicemente Noi. Perché ogni volta che ne racconto la storia la gente esclama: Ma questa è la storia della mia famiglia!". E in fondo proprio questo richiamo alla memoria collettiva si proponeva Prima di noi: la serie in cinque serate diretta da Daniele Luchetti con Valia Santella che, tratta dall'omonimo romanzo di Giorgio Fontana, proporrà al pubblico di Raiuno (da domenica 4 gennaio) "una lunga saga famigliare che - riassume Luchetti - attraverso la Storia del Novecento diventa il romanzo di formazione di una Nazione intera". Così, secondo gli autori, sarà facile per i telespettatori che seguiranno le lunghe vicissitudini della famiglia Sartori - dal 1917 al 1978, dal Friuli rurale alla Torino delle fabbriche, attraverso le due guerre mondiali, il boom economico, l'urbanizzazione, gli anni di piombo e le contestazioni, fino alla globalizzazione - ritrovare qualcosa della propria famiglia. "Tutto parte dal ventenne Maurizio che, chiamato a fare l'eroe durante la Prima Guerra Mondiale, invece fugge dal fronte dopo la rotta di Caporetto racconta il regista -. Era l'epoca in cui gli uomini distruggevano, andandosi a scannare gli uni cogli altri, mentre le donne rimaste a casa costruivano, fra mille difficoltà, quel che rimaneva da salvare". La paura di Maurizio viene chiamata vigliaccheria, e lui la terrà segreta, raccontandola solo a Nadia, fulcro indistruttibile della loro futura famiglia. "Ma lei lo amerà lo stesso, senza mai giudicarlo - racconta Andrea Arcangeli, che interpreta Maurizio - e lui si aggrapperà a quell'amore, continuando a sentirsi sbagliato solo perché ha avuto paura di morire".
"Nadia è una figura femminile emblematica delle grandi faticatrici della nostra storia la descrive l'interprete Linda Caridi -. Le nostre bisnonne e nonne, le nostre mamme, che con la loro tenacia hanno attraversato guerre, ricostruzione, emancipazione".