Family day La Regione non vota: ed è caos

Il consiglio regionale non ha discusso ieri le mozioni del centrodestra e dell’Udeur per una partecipazione istituzionale al «Family day» del 12 maggio. Una «non decisione» che ha provocato polemiche a non finire, soprattutto all’interno del centrosinistra. L’Udeur ha lasciato l’aula. «A questo punto - ha detto il segretario provinciale Udeur Gianfranco Bafundi - trasferiamo il nostro appello, con una lettera scritta, al presidente Marrazzo - aggiunge Bafundi -. A lui spetta in ogni caso la facoltà di accordare la partecipazione ufficiale alla manifestazione».
Dure accuse anche dal centrodestra: «È un’autentica vergogna che mostra il volto di una maggioranza chiusa al dialogo e vittima di pregiudizi ideologici superati dalla Storia», ha detto il vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio di An, Bruno Prestagiovanni.

«All’interno del Consiglio regionale si è consumato uno strappo che la dice lunga sullo stato attuale della maggioranza che sostiene il presidente Marrazzo», è l’analisi di Luciano Ciocchetti (Udc). La replica della maggioranza è affidata a Enzo Foschi (Ds): «La vera vergogna è il tentativo da parte del Polo di appropriarsi di un valore, quello della famiglia, che appartiene a tutti».

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