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Il lavoro di Medihospes per l'assistenza domiciliare integrata

Dalla Regione Lazio un modello virtuoso di cura e sostenibilità

Il lavoro di Medihospes per l'assistenza domiciliare integrata

“Medihospes è presente in tutta Italia con 6mila soci lavoratori e assiste ogni anno oltre 22mila persone. La novità è che abbiamo iniziato ad occuparci di ADI, assistenza domiciliare integrata, portandoci tutta la nostra esperienza che deriva dall’essere presente sui territori italiani con tanti altri servizi di assistenza alla persona (Centri Diurni, Rsa, Case di Riposo, Hospice, Segretariato Sociale) che ci permettono di essere attenti a una pluralità di esigenze diverse ed ulteriori e quindi di suggerire risposte efficaci ed integrate ”. Chi parla è Francesco Giuffrida, Direttore Sanitario di Medihospes, geriatra, con un’esperienza lunga una vita quando si parla di ADI.

L’assistenza domiciliare integrata è oggi uno dei pilastri del sistema sanitario italiano, continua a rispondere a tutti gli ostacoli posti dall’invecchiamento della popolazione e dall’aumento delle malattie croniche, che portano inevitabilmente con sé la necessità di cure personalizzate. Non è un caso che negli ultimi anni, in particolare sotto la spinta del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), sia cresciuta in Italia l’erogazione di servizi territoriali che consentono alla persona fragile di essere assistita direttamente a casa. I benefici sono evidenti, in termini di salute, qualità della vita e sostenibilità per il sistema pubblico (assistere un paziente cronico a domicilio costa mediamente tra i 27 e i 120 euro al giorno, mentre una giornata di ricovero in ospedale può arrivare a costare oltre 900 euro).

“Rispetto al trend di crescita dell’ADI in Italia negli ultimi trent’anni” racconta Giuffrida, “è certamente vero che un ulteriore scatto c’è stato di recente proprio grazie ai fondi del PNRR, che sono stati concessi perché l’Italia ha potuto dimostrare di essere in grado di assistere a domicilio almeno il 10% dei pazienti con oltre 65 anni: un bel risultato, raggiunto negli anni 2023 - 24”. Giuffrida ricorda come negli anni ’90 la domiciliarità fosse una risposta innovativa ai cambiamenti demografici, ma oggi è un modello integrato, regolato e finanziato secondo standard di qualità crescenti. “Dobbiamo sottolineare che questo cambiamento in meglio è stato reso possibile grazie al ruolo fondamentale del privato sociale – e in particolare delle Ccooperative – che hanno contribuito con la loro flessibilità organizzativa, professionalità e capacità di copertura territoriale”.


Assistenza domiciliare e Società Cooperativa camminano di pari passo, e un caso emblematico di questa evoluzione dell’ADI è rappresentato proprio dalla Cooperativa Sociale Medihospes, con il suo lavoro sul campo in tutta Italia. Nel Lazio, in particolare, "il modello di assistenza domiciliare introdotto già diversi anni fa della Regione Lazio è tra i più avanzati, perché ha anticipato, già diversi anni fa, quanto è emerso successivamente a livello nazionale, cioè la necessità che le strutture che forniscono servizi di ADI siano autorizzate e poi anche accreditate”. A tale evoluzione del modello si è giunti grazie al contributo delle Cooperative che, conoscendo profondamente il territorio, hanno svolto (come fanno tuttora) un ruolo anticipatore e di supporto alle istituzioni. istituzioni. Un modello, questo, che oggi chiamiamo “coprogrammazione e coprogettazione”.

Medihospes garantisce, ai propri pazienti ad elevata complessità, che necessitano di un alto grado di tutela, una “assistenza di sollievo”, cioè la possibilità di avere a domicilio infermieri oppure operatori sociosanitari che per alcune ore al giorno sorvegliano il malato, consentendo ai familiari di svolgere le normali attività della vita quotidiana”. Tale servizio, di particolare gradimento per i caregiver familiari, riflette elementi che, a livello internazionale: quello in cui vi è l’interazione tra gli aspetti sanitari e quelli relazionali, per chi è malato e per chi gli è attorno.

Grazie ai propri professionisti (infermieri fisioterapisti, OSS), tutti con esperienza e competenze specifiche per gli interventi a domicilio, Medihospes concorre a realizzare un modello virtuoso di medicina di prossimità che riduce i ricoveri in ospedale, consente di gestire precocemente le cronicità, permette al paziente di rimanere vicino ai propri cari migliorandone la qualità della vita, garantisce la continuità assistenziale (poiché ogni PAI, il Piano Assistenziale Individualizzato, è gestito da un coordinamento multidisciplinare).


In questo contesto la tecnologia può avere un ruolo davvero rilevante. “Medihospes ha sviluppato una particolare competenza nel settore della telemedicina” interviene Giuffrida, “oggi siamo in grado di offrire ai nostri assistiti indagini diagnostiche che vengono eseguite a distanza e refertate in tempo reale. Grazie all’unione delle competenze e delle professionalità, oggi, ad esempio, possiamo consentire ad un paziente in nutrizione artificiale di rimanere a casa, grazie alla presenza di infermieri specializzati che effettuano tutte le manovre necessarie con la possibilità di un monitoraggio clinico, anche da remoto, costante”.

Per garantire livelli di efficienza in grado di fornire cure appropriate ai propri pazienti, Medihospes si è dotata di Centrali operative presidiate da professionisti specializzati che, tutti i giorni per 24 ore al giorno, attraverso piattaforme dedicate, ricevono le richieste di intervento e prendono in carico il paziente nell’arco di 24 ore.

Conclude Giuffrida: “È importante che i pazienti e i loro familiari possano avere una persona in carne ed ossa a cui potersi riferire in qualunque momento, senza attese o dischi preregistrati. Fa parte della nostra modalità di fare assistenza, fondata sulla relazione e sulla conquista della fiducia da parte di chi si affida a noi in un momento di sofferenza: anche questa è terapia”.

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