"Screening al 50%. Serve maggiore prevenzione per i tumori al seno". L'allarme lanciato dalle associazioni

Al via la decima edizione della campagna di sensibilizzazione 'Maggio informa' ideata da Andos Catania

Foto Klaus Nielsen (Pexel)
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"In italia solo il 50% delle donne italiane aderisce allo screening e, purtroppo, c’è grande disomogeneità tra le varie Regioni italiane". Questo è l'allarme lanciato dalla deputata leghista Simona Loizzo, capogruppo in commissione Affari Sociali e presidente dell'intergruppo parlamentare sulle nuove frontiere terapeutiche nei tumori della mammella, nel corso della conferenza stampa che si è tenuta oggi alla Camera sulla campagna di sensibilizzazione 'Maggio informa' ideata da Andos Catania e giunta alla sua decima edizione.

Sul tema del reclutamento, Loizzo ha spiegato: “Bisogna dire basta con le lettere via posta. Si devono reclutare le pazienti da remoto con Spid, chat o mail, comunque in forma elettronica”. La deputata leghista ha, poi, denunciato: "L’Italia è al 12esimo posto per recepire i farmaci immessi in commercio e autorizzati dall’agenzia del farmaco. Ci mettiamo 482 giorni e, in questo arco di tempo, le donne muoiono". Loizzo, a margine dell'evento, ha ribadito: "Oltre all'estensione dell'età dello screening a fasce inferiori rispetto a quelle attuali, vista l'incidenza del tumore al seno anche nelle donne giovani, riteniamo necessario modificare le modalità di reclutamento allo screening proprio per incrementare il livello di prevenzione, purtroppo ancora troppo basso". Secondo dati diffusi in occasione dell'evento, infatti, l'incidenza degli esami di screening oncologici della mammella è al 50% su base nazionale, "e - ha detto Loizzo - sotto al 40% in regioni come la Sicilia o la Calabria dove purtroppo il sistema sanitario fa ancora fatica a investire risorse aggiuntive dei Lea per consentire una fascia più ampia di età delle pazienti" avverte Loizzo concludendo che si tratta di "percentuali non ancora soddisfacenti".

La dottoressa Raffaella Tregua, vicepresidente della Fondazione Etica e Valori Marilù Tregua, e direttore di Qds.it, ha ricordato che la fondazione prende il nome da sua sorella che si ammalò 16 anni fa, quando ne aveva appena 38 e ha sottolineato che la scienza ha dimostrato quanto l’età delle donne colpite da tumore al seno si sia abbassata notevolmente. "Lo Stato ha un ruolo fondamentale per sensibilizzare tutte le donne affinché comprendano che la prevenzione è normalità. Solo così si può rendere quel mostro che è il ‘tumore’ molto, ma molto meno pauroso perché si può affrontare e risolvere anche senza le terapie", ha detto Tregua. L'iniziativa 'Maggio in...forma' che grazie Andos Catania (Associazione Nazionale Donne Operate al Seno) e Fondazione Etica e Valori Marilù Tregua offre mammografie gratuite, nei suoi primi 10 anni "ha dimostrato che - rivela Tregua - su 3300 mammografie gratuite che abbiamo offerto alle giovani donne dai 40 ai 49 anni, sono stati trovati 66 casi di tumore e salvate 66 vite". E ha ribadito: "L'età in cui ci si ammala di tumore al seno non è più dai cinquant'anni in su, un dato veramente vecchio, anacronistico: ormai ci si ammala a 38 anni, a 30 anni, sono stati trovati casi anche a 25 anni. E allora è giusto, etico, corretto che il Sistema sanitario nazionale si adatti, perché i privati come la Fondazione Tregua e la Andos possono dare un contributo ma certo non sostituirsi".

Francesca Catalano, presidente Andos Comitato di Catania, direttore UOC Chirurgia generale a indirizzo senologico multidisciplinare AOE Cannizzaro di Catania, ha posto l'accento su un altro importante tema: “Nei nostri laboratori vediamo sempre di più calcinomi della mammella avanzati" e si è chiesta: "Quanto spende lo Stato per curare una donna già metastatica? Quanto risparmieremo se facessimo prevenzione a tappeto?”. In alcuni casi, infatti, è possibile curare i tumore scoperti tempestivamente anche senza chemioterapia.

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