Dalla Farnesina invito alla cautela: pubblicate solo le notizie verificate

E Totti con un suo appello ai sequestratori spinge il mondo del calcio a farsi sentire

da Roma

Anche superficialità e imprudenza nel fornire informazioni possono rivelarsi pericolose in un caso come quello del rapimento in Afghanistan del giornalista Daniele Mastrogiacomo. Il ministero degli Esteri, viste le «notizie confuse e non verificate» che sulla vicenda del sequestro dell’inviato della Repubblica «continuano a essere diffuse» ha quindi lanciato un appello «a tutti gli organi di informazione affinché d’ora in avanti si astengano dal diramare notizie non controllate e accertate nel merito e nell’attendibilità delle fonti».
In un primo tempo era sembrato che la nota della Farnesina alludesse a una richiesta di silenzio stampa sulla vicenda onde favorire il buon fine dei contatti con i sequestratori di Mastrogiacomo. Ma in seguito il ministero degli Esteri ha precisato che si trattava di un invito «a tutti coloro che a diverso titolo seguono la vicenda a osservare un atteggiamento di estrema cautela, limitando la pressione sugli operatori ed evitando di dar adito a ipotesi, illazioni e commenti non suffragati dai fatti».
Continua intanto in Italia a vari livelli la mobilitazione in favore del giornalista rapito. Il fuoriclasse della Roma Francesco Totti ha lanciato un appello ai talebani chiedendo di «liberare Mastrogiacomo, brava persona e bravo giornalista».

«Ci penso spesso: sono vicino alla famiglia dell’inviato di Repubblica come ho sempre fatto per tutti quelli che hanno vissuto disavventure simili», ha spiegato il campione le cui vicende calcistiche tanto interesse destavano nei rapitori di Giuliana Sgrena. A ruota, Aic e Lega hanno lanciato l’iniziativa di una domenica di campionato nel nome della richiesta di liberazione degli ostaggi italiani, in Afghanistan e Nigeria.

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