Farnesina, polvere nella lettera Ed è di nuovo allarme antrace

Scatta di nuovo a Roma l’allarme batteriologico. È una busta contente polverina sospetta e recapitata ieri al ministero degli Esteri alla Farnesina a scatenare le misure d’emergenza sperimentate all’indomani dell’attacco alle Twin Towers.
Quando uno dei dipendenti afferra il plico e apre la missiva ecco la scoperta e, subito, la psicosi per il pericolo antrace. Il mittente è sconosciuto, il timbro d’affrancatura appartiene a una nazione straniera. Quella polvere potrebbe essere veleno e non c’è tempo da perdere. Se c’è stato il contatto bisogna agire subito. Immediato l’sos a 115 e 118. In pochi minuti - è l’una - arrivano negli uffici ministeriali gli specialisti del soccorso in caso d’attacco chimico. L’impiegato, per precauzione, viene isolato, così come il locale di recapito della posta. Occorre bonificare l’ambiente, seguire tutta la procedura anti-contaminazione così familiare all’indomani di Ground Zero. La prima ambulanza arriva dal vicino Santo Spirito. Dal San Camillo di Monteverde, invece, esce il mezzo con tutte le protezioni microbiotiche adeguate a un pericolo epidemiologico.
L’antrace è un’infezione acuta provocata da un batterio che si riproduce per spore endemiche. Si manifesta nell’uomo con lesioni cutanee profonde, molto scure. Ames è il ceppo isolato del carbonchio e utilizzato negli attacchi terroristici del 2001 e 2002 negli Usa.

Le prime pustole si formano una o 2 settimane dopo il contagio. Poi compare un’ulcera estesa e mortale nel 20% dei casi. Molto più grave è la forma polmonare: quando le spore vengono inalate, infatti, la malattia diviene mortale.

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