Il fascino discreto della monarchia

di Elda Lanza

Intorno al prossimo matrimonio di Harry e Meghan Markle si stanno scatenando le chiacchiere dei pro e dei contro: ma vince l'amore. Un secolo fa sarebbe stato definito e bollato per diritti di successione, titoli e patrimonio, come matrimonio morganatico. Oggi è per tutti, anche per Sua Maestà, un matrimonio d'amore. Meghan è la prima fidanzata reale a essere invitata al tè, al castello di Sandringham, prima di diventare ufficialmente membro della famiglia reale, onore che non era toccato neppure a Kate Middleton, fidanzata e oggi moglie del probabile futuro Re.

La storia di questa prossima principessa è complessa e ingarbugliata persino per una sposa qualunque, tanto più nella prospettiva di essere in coda, con poche probabilità, per diventare regina. Figlia di un irlandese e di un'afroamericana che insegna yoga, «scolorita» e divorziata, laureata in relazioni internazionali e attrice di non grande rilievo, poco in stile inglese ma sicuramente bella e simpatica, piace alla Regina e a William, il futuro cognato. Meno a Kate che malgrado l'impeccabile stile «Lady Diana» e i figli a grappolo si sente messa in ombra dall'esuberante cognata. Che a maggio, sei mesi esatti dopo la presentazione a corte, dirà «I do» ad Harry nella cappella di St. George in quel paese di pietra che è il castello di Windsor. Con uno sguardo all'Irlanda e un altro al complesso mondo multietnico del Commenwealth. Poche indiscrezioni sull'abito da sposa, sulla cerimonia e sul brindisi regale: l'idea di tutti è che Meghan e Harry saranno sposi speciali. Capaci di arrivare all'altare tenendosi per mano, alla faccia dell'etichetta di corte. Auguri. Le monarchie ancora vigenti in Europa ci hanno abituati al crollo delle barriere sociali, che un tempo ci avrebbero scandalizzato e che ora sono soltanto chiacchiera e gossip. Il primo Re protagonista di una vera storia d'amore, per non farci mancare niente fu italiano: Vittorio Emanuele II primo Re d'Italia, marito di Maria Adelaide d'Asburgo/Lorena e padre di quattro figli, amante fedele e poi marito in articulu mortis di Rosina Vercellana, la bela Rosin, conosciuta a Reconigi quando la ragazza aveva quattordici anni, e amata sino alla morte.

Su questo bell'esempio di eterna amorosa infedeltà, le storie affollano le cronache. Nel freddo Nord Europa, nel 2010 Victoria, duchessa di Vestargoland, sposa il suo personal/trainer Daniel. Vivono ancora felici e contenti insieme, in seno alla famiglia reale di Svezia.

In Spagna, Letizia Ortiz, intelligente e affascinante giornalista televisiva, progressista e per coerenza repubblicana, divorziata dopo soltanto un anno di matrimonio con tale Antonio Perez, cede all'amore di Felipe, oggi Re di Spagna, diventando la regina più schiva, triste e taciturna del mondo, disapprovata da Sofia, regina emerita in pensione.

Non diversa, anche se più bella e più elegante al punto da diventare un'icona di eleganza e di stile, l'attrice americana Grace Kelley, moglie di Ranieri III di Monaco. Che io ho incontrato a Monaco, in occasione di una mostra, riportando la sensazione che fosse una donna triste, annoiata, insicura. Lei, che aveva avuto il mondo ai suoi piedi.

Per concludere questa carrellata di spose prestate dalla cronaca alla nobiltà, un posto merita Charlène W. Hstock, moglie di Alberto II di Monaco.

Nata nello Zimbawe da una famiglia di industriali tessili, nuotatrice di talento e campionessa alle Olimpiadi di Sydney nel 2000, chiacchierata per i suoi rapporti affettuosi anche con il nostro Massimiliano Rosolino, oggi moglie bella e invisibile: Sua Altezza Serenissima.

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