Antonio Signorini
da Roma
Che la guerra tra sindaci e governo sulla Finanziaria 2007 sia una cosa seria è noto. Ma il punto di nervosismo raggiunto nella maggioranza e, soprattutto, nel partito che esprime la gran parte di quei sindaci e presidenti di Province e Regioni che si trovano ad affrontare i tagli della manovra, si capisce dalla reazione stizzita di Piero Fassino quando ieri, ospite di Porta a Porta, ha protestato contro il conduttore Bruno Vespa perché la puntata è stata aperta da un servizio sulle proteste delle autonomie locali. «È fazioso iniziare in questo modo», ha detto Fassino al giornalista Rai. Quando questultimo gli ha fatto notare che la questione degli enti locali era effettivamente la notizia del giorno, il segretario Ds ha suggerito che il programma di RaiUno «si poteva cominciare in un altro modo, ad esempio, dicendo che questa è una Finanziaria per far ripartire il Paese».
Chi, invece, è tornato a puntare il dito contro i governi locali è stato il ministro dellEconomia Tommaso Padoa-Schioppa che, nella sua prima audizione parlamentare in commissione Bilancio si è detto sorpreso per la «proliferazione di interviste di protesta dei sindaci dei Comuni perché questa parte della manovra è stata interamente concordata con loro per gli aspetti qualitativi e istituzionali. E anche per le cifre corrisponde a quelle che erano state ritenute adeguate nelle interlocuzioni che cerano state». In sostanza laccusa a Province e Comuni è di avere prima concordato con il governo centrale i tagli e poi di averli rinnegati scagliandosi contro la Finanziaria 2007. Le associazioni che li rappresentano, Anci e Upi, continuano a negare non solo di aver concertato la sforbiciata ai trasferimenti, ma anche di essere mai venute a conoscenza delle cifre. Lunico accordo, ha spiegato il sindaco di Firenze e presidente dellAnci Leonardo Domenici, era sulla fine dei «tetti di spesa» introdotti dal passato esecutivo e il passaggio a un più blando controllo sui saldi. Ma non sulle cifre. Padoa-Schioppa «è fonte di imbarazzo continuo per l'Italia», è «un interlocutore inaffidabile e bugiardo» ha protestato Osvaldo Napoli, vice presidente dellassociazione dei Comuni italiani e responsabile enti locali di Forza Italia. Padoa-Schioppa. Il «no» alla manovra ieri è stato ribadito sia dallUpi (per bocca di Fabio Ceccherini, Ds, presidente della provincia di Siena) sia dallAnci. E Domenici ha ribadito che «lalleggerimento del peso della manovra è il punto essenziale».
Lo stesso Padoa-Schioppa, nel corso della prima audizione Parlamentare in commissione Bilancio, ha ammesso che nellincontro di oggi con Province e Comuni, oltre che in quello di domani con le Regioni, saranno proposte delle modifiche. Il governo ha preparato un piano per ridurre i tagli di 400 milioni, anche se non è escluso uno sconto più consistente. Tra le misure a copertura finora la più probabile resta la chiusura di una finestra delle pensioni di anzianità nel 2007, ma questa ipotesi anche ieri è stata bocciata dal ministro del Lavoro Cesare Damiano.
Il ministro dellEconomia anche ieri ha difeso limpianto generale della Finanziaria, spiegando che lentità della manovra (che tra laltro è stata ritoccata al rialzo fino a quasi 35 miliardi) corrisponde alle reali esigenze. Una versione dei fatti che non ha convinto deputati e senatori dellopposizione.
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