"Fece pressioni sul piano regolatore. Non ho ceduto"

Il verbale "dimenticato" in Procura. L’assessore all’Ambiente della Prinvia di Caserta: "Il presidente mi chiese di sottoscrivere dei documenti in maniera irrituale"

nostro inviato a
S. Maria Capua Vetere (Caserta)

L’assessore all'ambiente della provincia di Caserta, Maria Carmela Caiola, dei Verdi, viene interrogata dai carabinieri in merito all’inchiesta sulle presunte irregolarità e sulle pressioni intorno al Prg del comune di Casagiove per le quali finiscono in carcere i consiglieri dell’Udeur, Domenico Bove e Giacomo Caterino (poi scarcerati dal Riesame). A un certo punto, proprio sullo stravolgimento a sorpresa del piano regolatore incriminato, la donna fa alcune clamorose rivelazioni. Parla di indicazioni scritte e «pressioni» ricevute dal presidente della provincia, De Franciscis. Che agli atti dell’inchiesta (quelli depositati) non risulta né iscritto né ascoltato come persona informata sui fatti. Dal verbale del 12 giugno 2007. «Vengo a sapere che c'era l’esigenza di sottoscrivere nuovamente la proposta di delibera del Prg di Casagiove. Ricordo che della cosa me ne parlò sicuramente il presidente De Franciscis e l’ingegner Spasiano. Rammento altresì che fummo invitati, tutta la giunta, a un pranzo presso il ristorante “Le Colonne” e al termine il presidente mi fece pervenire una busta contenente la nuova proposta di variante con allegata anche una nota, non mi ricordo bene se mi invitava a visionarla o a sottoscriverla. Credo di aver conservato tale atto e di cercare di ricostruire meglio l'episodio in quanto ricordo che al pranzo vi era anche Acconcia (il braccio destro di De Franciscis mandato ai domiciliari con le stesse identiche accuse per le quali i consiglieri Udeur finirono invece in galera, ndr) che forse ha consegnato la busta a De Franciscis. Ulteriori dettagli mi furono riferiti dall’ingegner Spasiano il quale, raggiuntomi nel mio ufficio, mi rese noto che erano pervenute due nuove osservazioni da inserire nella proposta di delibera per cui c’era la necessità di sottoscriverla. Chiesi chiarimenti a venni a sapere che le osservazioni pervenute erano di Natale e Panella, cognomi assolutamente noti nell'ambiente. Il mancato transito delle due osservazioni attraverso il Ctr mi risultava assolutamente irrituale così contestai la circostanza a Spasiano» che la rassicurò. Il risultato fu che «le mie perplessità aumentavano» perché le «osservazioni pervenute» provenivano «dal padre dell'assessore Tiziana Panella e dall'esponente politico dell'Udeur, Natale». Per finire: «Non ho ricevuto pressioni dirette da Acconcia, è invece capitato in una circostanza che lui lo facesse attraverso l'avvocato Chicco Ciceri (...). Un giorno mi chiama il mio segretario regionale Alberto Patrono, mi convoca a Napoli nello studio di Ceceri a Riviera Chiaia. L'avvocato mi chiede il motivo per il quale non avessi sottoscritto la proposta di delibera di variante al Prg di Casagiove.

Dissi che non ero convinta. In quel momento arrivò in diretta la telefonata di Acconcia. Ceceri mi riferiva in diretta della sua sollecitazione a firmare ma io sono rimasta ferma nel mio atteggiamento e la cosa è finita lì».

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