Washington - La Fed ha aumentato il tasso di sconto di un quarto di punto: dallo 0,50% allo 0,75%. Ma avverte: "La decisione non segnala alcun cambiamento per le prospettive economiche o per la politica monetaria" e si prevede che non si traduca in una stretta delle condizioni finanziarie per le famiglie o le imprese. I tassi - aggiunge - rimarranno bassi per un periodo prolungato di tempo"
Uscire dalla crisi La banca centrale americana ha deciso anche che a partire dal prossimo 18 marzo la durata massima dei prestiti ottenuti dalle banche nell'ambito della finestra di tasso di sconto sarà drasticamente ridotta a 'overnight' contro i 28 giorni attuali. "L'aumento degli spread" in seguito al ritocco del tasso di sconto e "la riduzione della durata massima" dei prestiti "incoraggerà - spiega la Fed - le istituzioni a fare affidamento sui fondi provenienti dai privati" per le esigenze di breve termine.
La politica di Bernanke La finestra del tasso di sconto è stato uno dei primi strumenti utilizzati dal Fed per far fronte alla crisi: le banche solitamente vi ricorrono per fronteggiare eventuali carenze di risorse overnight.
Nell'agosto del 2007 il board della Fed ha esteso la durata dei prestiti a 30 giorni e poi, nel marzo del 2008, a 90 giorni per aumentare la liquidità nel mercato interbancario dopo il quasi collasso di Bear Stearns.E la Russia taglia... La Banca centrale russa ha tagliato il tasso di riferimento di un quarto di punto, portandolo al minimo storico dell'8,50%.
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