«Federalismo, con opposizione serve dialogo»

Dalla Chiesa: «L’autonomia è una richiesta da appoggiare»

Gianandrea Zagato

Roberto Formigoni è un invitato speciale alla festa della Margherita. E lo dice a tutti «gli amici della Margherita»: «Oggi gioco in casa di amici, di persone che stimo e con cui mi piace parlare di politica, anche perché credo sia finalmente arrivata l’epoca di superare quel bipolarismo di guerra da me sempre aborrito e denunciato già anni fa».
Confidenza accolta con entusiasmo dalla platea che alla Cassina Anna di Bruzzano partecipa al «confronto sul federalismo» tra il presidente della Regione, Nando Dalla Chiesa, Bruno Tabacci e altri esponenti della Margherita. Confronto in cui, precisa Formigoni, «la maggioranza fa la maggioranza e l’opposizione fa l’opposizione» ma, attenzione, «questo non esclude, anzi implica, la discussione». Come dire: «Se ci sono progetti condivisi non è uno scandalo per nessuno» perché nati «da un dibattito di idee e di posizioni culturali senza infingimenti e da persone che cercano il bene comune».
Valutazione che Dalla Chiesa sottoscrive, «io stesso sostengo che i consiglieri regionali di Ds e Margherita non fanno male ad appoggiare le richieste di maggior autonomia per la Lombardia: è la prova di un centrosinistra che sa trovare momenti di ragionevolezza come si richiede all’opposizione anche nei bipolarismi più maturi». Già, è giusto, continua il sottosegretario del governo Prodi «riconoscere le ragioni della maggioranza, l’ho fatto anch’io, da parlamentare, ai tempi del governo Berlusconi». Considerazioni che danno la cifra dell’attuale stagione politica all’insegna del dialogo e della corresponsabilità tra forze di maggioranza e opposizione sui grandi temi di interesse comune. Interesse generale che passa pure dal tavolo Milano e dal tavolo Lombardia per «alzare il livello di qualità» annota Dalla Chiesa. «C’è una domanda da tutta la nostra regione di maggior efficienza nell’amministrazione dello Stato, di maggior snellezza nelle risposte che devono essere date» chiosa Formigoni. Obiettivo? «Rendere più protagonista il cittadino, far in modo che sia la famiglia, chi lavora, chi studia, chi dà eccellenze in ogni campo a fare le scelte, aiutandoli a essere ancora più efficienti e brillanti in quello che fanno».
Sintesi di un impegno che serve pure per «sciogliere l’equivoco Alitalia» afferma Formigoni.

«Ci vuole un tavolo tra Governo e Regioni che serva a mettere sul piatto tutti i dati, anche quelli che sono stati tenuti nascosti, e poi a discutere seriamente» perché, continua il Governatore, «Alitalia ha le potenzialità per essere una grande compagnia ma non funziona, vive alle spalle dei contribuenti con contributi enormi e insopportabili». E Malpensa? «Difenderla è un interesse del sistema Italia». E questo lo può fare la Lombardia, modello per larghe intese.

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