Per lo statuto federale lo «scontro» è rimandato all'assemblea di lunedì. Le proposte di modifica sono state al centro del consiglio federale, che è tornato a riunirsi proprio in vista dell'assemblea che dovrà dare il faticoso via libera al nuovo testo: a via Allegri è stato elaborato un testo di massima, in cui però sono rimaste alcuni punti in sospeso e su cui non si è trovato l'accordo.
L'obiettivo delle modifiche è quello di adeguarsi quanto più ai principi informatori del Coni. Tra le novità che potranno essere varate una riguarda la possibile elezione in consiglio dei giocatori («non esiste la titolarità di diritto delle componenti tecniche»), mentre resta invariata la clausola del largo consenso su cui le posizioni restano distanti. Tra le decisioni prese c'è quella di riportare la nomina dei componenti della Covisoc e degli Organi di Giustizia sportiva (cariche rinnovate fino a giugno 2012) in capo al Consiglio federale, con verifica da parte della Commissione di garanzia. Un altro punto attiene la candidatura alla presidenza federale: «Prima serviva il consenso di due componenti, adesso è sufficiente l'accredito da parte di una sola componente su sei per consentire al candidato di andare alla votazione - ha spiegato Abete -. Il vice presidente vicario è nominato dal presidente federale, gli altri due vice dal Consiglio federale». Resta aperto lo scontro sul diritto di veto: il presidente della lega dilettanti, Carlo Tavecchio che ha presieduto la commissione di revisione dello statuto, era disposto a rinunciare al diritto di veto e al 4% della rappresentatività in consiglio. Ma la Lega Pro non è stata d'accordo: fino a tre giorni dell'assemblea si potrà rivedere il testo e apportare delle modifiche, poi spetterà al presidente metterci eventualmente le mani prima del via dei lavori.
E giugno sarà intenso sul fronte federale: dopo l'assemblea (lunedì è previsto anche l'incontro tra i club per i problemi della serie A) nei giorni successivi sarà programmato un altro consiglio federale che discuterà un'altra riforma: quella dei campionati.
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