Marco Lombardo
Federer non gioca dai primi di ottobre e per un po è andato in giro in stampelle: «Fino a una settimana fa avevo i legamenti della caviglia completamente fuori posto». Nadal ha fatto una stagione da fenomeno ma è arrivato con una schiena a pezzi e col nervoso addosso: «Questa superficie non fa per me». Agassi ha deciso di giocare un altro anno ma ha anche lui una caviglia che non lo fa dormire: «Non sono proprio nelle condizioni migliori». Safin, Hewitt e - allultimo - Roddick hanno deciso che non era neppure il caso di presentarsi.
Insomma, benvenuti al Master di Shangai, il torneo che deciderà il migliore degli otto tennisti più forti del mondo e che inaugura il fenomenale stadio Qi Zong - quello con il tetto a petali richiudibile in otto minuti -, prima pietra della Cina che punta a Pechino 2008. È lunico torneo che si può vincere perdendo una partita e quindi ditaliano almeno abbiamo il regolamento dei gironi, due da quattro con semifinale incrociate per i primi due. Per il resto si comincia alluna di pomeriggio cinese (quindi di mattina presto da noi) con il gruppo rosso: Federer contro largentino Nalbandian poi il croato Ljubicic contro Coria. Domani poi il gruppo oro con Agassi-Davydenko e Nadal-Gaudio, in mezzo anche il doppio perché da questanno si gioca tutti nello stesso posto (favoriti i gemelli Bryan).
Inutile cercare novità: il tema è quello della stagione - Federer contro Nadal - che non sincontrano dalla semifinale del Roland Garros vinta dallo spagnolo.
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