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Via Feltrinelli, arrivano 15 milioni per «pulire» le case dall’amianto

L’operazione comprende interventi di bonifica ambientale e ristrutturazione

Mentre la folla riempiva corso Buenos Aires per festeggiare la vittoria dell’Expo, il 6 aprile, loro con indosso tute bianche protestavano per un caso che denunciano dalla metà degli anni ’90. Finalmente, possono tirare un sospiro di sollievo gli inquilini delle «case bianche zeppe di amianto», come le ha chiamate il rapper Oscar White - al secolo Oscar Spennati -, che nel palazzo popolare di via Feltrinelli 16 ci vive da sempre, e ha tradotto in musica la rabbia sua e degli altri inquilini. La giunta comunale ha approvato ieri il piano per liberare lo stabile dall’amianto di cui è completamente ricoperto, con gravi rischi per la salute. Palazzo Marino si era impegnato a risolvere il caso già 6 anni fa, poi «abbiamo dovuto fare i conti con le risorse a disposizione - ricorda il vicesindaco Riccardo De Corato - e abbiamo deciso di intervenire prima su tutte le scuole comunali, rimandando l’intervento di via Feltrinelli». Ora è pronto un pacchetto di 15 milioni di euro (sette provengono da finanziamenti regionali) ed entro l’autunno partirà non solo la bonifica ma un’opera di ristrutturazione completa, con l’alleggerimento delle facciate per migliorare il risparmio energetico, la sostituzione degli ascensori, degli impianti elettrici e delle canne fumarie, la realizzazione di un impianto fotovoltaico per produrre l’energia che serve a far funzionare le parti comuni. Più una serie di interventi sugli alloggi - dalla sostituzione dei serramenti all’adeguamento degli impianti - e negli spazi aperti, con l’abbattimento di barriere architettoniche, interventi per rendere più luminosi i cortili interni, spazi verdi e parcheggi tutti nuovi, la creazione di uno spazio ristoro collegato al parco a nord e all’area per il tiro con l’arco su lato est.
Gli assessori all’Urbanistica Bruno Simini e alla Casa Gianni Verga, che hanno portato in giunta le linee guida del progetto, spiegano che per tutta la durata dei lavori - la fine è prevista entro la primavera del 2011, anche perché sarà richiesto alla ditta appaltatrice di garantire doppi turni di lavoro, dalle 6 del mattino alle 20 - le 152 famiglie che vivono nello stabile popolare verranno trasferite in altri palazzi. Una richiesta che è sempre arrivata con fermezza dagli stessi inquilini, a garanzia della propria salute e sicurezza. «Abbiamo previsto un piano di mobilità dall’autunno - garantisce Verga -, offriremo un ventaglio di almeno tre alternative, in alloggi già pronti o in fase di ultimazione, comunque in zone ricche di servizi, asili nido e trasporti pubblici. Offriremo soluzioni principalmente nel quartiere Rogoredo, ma se preferiscono un’altra zona cercheremo di accontentarli». Niente esclude che finiti i lavori possano scegliere poi di restare nel nuovo alloggio invece di tornare in via Feltrinelli. Con l’adeguamento, riferisce Simini, «aumenterà anche il numero degli alloggi».

«Finalmente una bella notizia - commenta Francesco Rizzati dei Comunisti italiani -, vince il diritto all’abitare».
Sempre ieri Palazzo Marino ha approvato un progetto da 7 milioni di euro per liberare dall’amianto circa 500 alloggi, 340 solo in via Rizzoli.

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