Fenomeno «21» straccia tutti i primati

Ha annunciato cinque anni di silenzio artistico Adele, ma le sue imprese - nel bene e nel male - continuano a lasciare il segno nel mondo del pop sempre più in crisi. E lei, impudente e provocatoria, si fa beffe di questa crisi; da un lato battendo record su record con le vendite del suo 21 (ricordiamo i sei Grammy appena vinti), dall’altro con atteggiamenti discutibili. Un esempio? L’altra sera, nella sua Londra, ha trionfato anche ai Brit Awards (premio per il miglior album e la miglior artista femminile) e, durante il discorso di ringraziamento, mentre il conduttore la invitava a cedere il palco ai Blur, lei ha graziosamente risposto sollevando il dito medio.
Che classe! Comunque ha ragione lei, paffuta e goffa ragazzona che, alla faccia del glamour, ha superato d’infilata, come numero di settimane in classifica, superclassici come il beatlesiano Sgt. Pepper’s o The Wall dei Pink Floyd. Viaggia come un treno 21 e Adele ha polverizzato un altro record: è la cantante-donna della storia che è stata più a lungo al numero uno delle hit parade superando la povera Whitney Houston di Bodyguard. Le sue ballate pop sembrano avere un appeal senza limiti se si pensa che, nella settimana successiva ai Grammy, il suo album ha venduto oltre 730mila (solo il rapper Lil Wayne o il disco natalizio di Josh Groban fecero meglio in una settimana, ma qui si parla di donne) e vola alto in testa alle hit 100 e 200 di Billboard (come dire la Bibbia della musica). Il suo trionfo è ancora più completo se si pensa che Adele sbanca le classifiche da quando il metodo di rilevazione - grazie al cosiddetto SoundScan - è certificato. Per fare l’esempio più concreto il disco che ha occupato più a lungo la prima posizione, (54 volte) infatti, è stato la colonna sonora di West Side Story, nel 1964, ma calcolava la somma degli Lp stereo e mono venduti. Volete sapere un altro record di Adele? Da quando esiste SoundScan, 21 è l’album più venduto nel primo mese di uscita e nel periodo al di fuori delle feste di Natale dopo Titanic. Comunque Adele staziona - e non ha intenzione di mollare - da un anno nella classifica di Billboard, ha superato tutte le signore del pop (Madonna e Lady Gaga non la vedono neppure da lontano), ora ha raggiunto al ventunesimo posto Please Hammer Don’t Hurt’Em di M.C. Hammer e rincorre la colonna sonora di Saturday Night Fever, il glorioso Rumours dei Fleetwood Mac (arrivato a 31 settimane al top) e Thriller di Michael Jackson (37 settimane, una bella sfida!).


E poi non dimentichiamo 19, il suo album precedente, che fa capolino impudentemente al quarto posto di Billboard ammonendo che dal 2004 una popstar, in questo caso Nelly (ma chi la ricorda?), non piazzava due dischi nei primi quattro posti, così come il cantante country Garth Brooks ne piazzò due tra i primi cinque nel ’92. Adele quindi può permettersi di ritirarsi: la sua per ora è una splendida e «ingombrante» presenza.

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