«Ferrania perde gli appalti liguri»

«Ferrania perde  gli appalti liguri»

Eliana Biagini

Claudio Burlando sembra meritare l'impopolarità che, secondo la statistica diffusa dal «Sole 24 Ore», gli viene attribuita, figurando al terz'ultimo posto tra i governatori regionali, con un consenso pari al 49,5%, il 3,1% in meno rispetto a quello ottenuto dagli elettori alle passate elezioni amministrative. Il segretario provinciale della categoria dei chimici della Cisl di Savona, Giorgio Cepollina, sulla crisi della Ferrania, azienda le cui possibilità attuali di risanamento sembrano davvero remote anche se un tempo era nota in tutto il mondo, infatti, afferma: «Manca una figura garante degli impegni che vengono sottoscritti, che è quella dell'attuale governatore regionale della Liguria. La nostra regione ha perso cinque appalti pubblici legati alla Ferrania, mentre ne ha vinti altri fuori regione. È stata esclusa la sua partecipazione al bando eseguito dal Santa Corona, che riguardava un pacchetto per la gestione digitale delle lastre, perché la Regione non ha sensibilizzato le varie commissioni sanitarie sull'importanza strategica di Ferrania. È stata, poi, riammessa in seguito ad un ricorso. Burlando ha assicurato che anche a Roma avrebbe difeso gli interessi di Ferrania, ma la sua presenza è latitante. Non si chiede certamente ad un politico di privilegiare un'azienda della propria regione, ma, in questo caso, almeno di favorire la sua partecipazione al bando».
Sui mancati sviluppi positivi della vicenda Ferrania, corrono altre voci, per ora non confermate.

Sembra che la centrale a carbone o a metano, la cui costruzione è alla base del protocollo d'intesa siglato tra governo, azienda, impresa, sindacati ed Enti Locali per il risanamento dell'azienda, sia ostacolato da Ds e Rifondazione Comunista, che sembrerebbero, invece, intenzionati a privilegiare, la costruzione del quarto gruppo a carbone di Vado Ligure, per l'aumento della produzione di energia elettrica, proposto dall'azienda Tirreno Power di Vado e Quiliano. Se ciò fosse vero, la costruzione della centrale a Ferrania non potrebbe avvenire prima dei prossimi quattro anni. Quando, cioè, questa sarà chiusa.

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